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assioma

Enciclopedia della Matematica (2013)
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assioma


assioma proposizione che si assume come vera e a partire dalla quale, tramite una catena di deduzioni, si dimostrano altre proposizioni dette teoremi. Mentre fino al xviii secolo gli assiomi erano considerati verità matematiche evidenti per sé stesse, che si accettavano senza dimostrazione, in seguito allo sviluppo delle geometrie non euclidee il requisito dell’evidenza è stato lasciato cadere, sicché oggi il termine assioma indica gli enunciati di partenza di una teoria dai quali ricavare deduttivamente i teoremi. In una visione formale della matematica fondata sulla logica, ogni sua branca (geometria euclidea, aritmetica, teoria dei gruppi ecc.) si fonda su assiomi che hanno una connotazione essenzialmente formale, soggetta a possibile interpretazione. Una teoria è caratterizzata da due tipi di assiomi, quelli propri della teoria stessa e gli assiomi logici comuni a ogni teoria del primo ordine. Gli assiomi logici che caratterizzano un sistema formale utilizzano alcuni simboli di un linguaggio e delle regole che permettono di costruire formule ben formate. Per esempio, in un linguaggio che utilizzi i segni ⇒ (da interpretarsi come «implica»), ¬ (da interpretarsi come «non») e le parentesi, per indicare precedenze, sono assiomi logici i seguenti (in cui A, B indicano formule ben formate qualunque):

• A ⇒ (¬A ⇒ B)

(da interpretarsi come «da un’affermazione e dalla sua negazione segue qualunque affermazione»: ex falso quodlibet);

• (¬A ⇒ ¬B) ⇒ (B ⇒ A)

(da interpretarsi come «se dalla negazione di A segue la negazione di B, allora da B segue A»).

Va osservato che, da un punto di vista formale, gli assiomi, con i loro segni, pur essendo oggetto di una possibile interpretazione (come è stato qui fatto per i due assiomi precedenti) rispondono a criteri puramente sintattici.

Ogni particolare teoria matematica ha poi assiomi propri. Per esempio, nella teoria dei gruppi si stabilisce che in un insieme G in cui sia definita l’operazione ∗ deve esistere un elemento neutro u, cioè un particolare elemento dell’insieme G per cui l’operazione tra un qualsiasi elemento g di G e u dia come risultato l’elemento g stesso:

formula

L’insieme di assiomi propri di una teoria matematica, anche se, in una visione moderna, non deve necessariamente rispondere a criteri di evidenza, non può tuttavia essere arbitrario; per questo si parla più propriamente di sistema di assiomi, come insieme di assiomi che soddisfa alcune caratteristiche. Un sistema di assiomi deve infatti essere consistente (o, come anche si dice, non contraddittorio o, ancora, coerente): non deve cioè essere possibile ricavare da tale sistema un teorema e la sua negazione. È inoltre opportuno (ma non necessario) che gli assiomi siano tra loro indipendenti e cioè che nessuno di essi sia dimostrabile come teorema a partire dagli altri: in tale caso, infatti, poiché dimostrabile come teorema, esso sarebbe sovrabbondante. Se gli assiomi di una teoria sono tra loro indipendenti, il sistema di assiomi è anche detto sistema minimo di assiomi. Le geometrie non euclidee si svilupparono proprio dalla considerazione che l’assioma della parallela è indipendente dagli altri assiomi della geometria euclidea. Infine, un sistema di assiomi si dice completo per una teoria se, nel linguaggio di quella teoria, è sempre possibile dimostrare un enunciato A o la sua negazione ¬A. Tra i più importanti risultati della ricerca logica del xx secolo va annoverato il teorema di → Gödel, o teorema di incompletezza, che può essere così enunciato: «Se un sistema di assiomi dell’aritmetica è consistente, allora non è completo». Ciò significa che se si vuole un sistema di assiomi per l’aritmetica da cui non si possano dedurre contraddizioni, occorre rinunciare all’idea che in esso si possano dimostrare tutte le proposizioni vere dell’aritmetica stessa: esistono necessariamente delle proposizioni indecidibili, che non possono cioè essere dimostrate né essere rifiutate. La possibilità di esprimere in termini aritmetici, con particolari procedimenti (→ aritmetizzazione), gli enunciati di ogni teoria formale, assegna al teorema di Gödel una validità generale circa l’intrinseca incompletezza di una teoria formale.

Vedi anche
dimostrazione Filosofia Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato. La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma speciale di sillogismo che deduce una conclusione da principi primi e veri, distinta dal sillogismo ... lògica matemàtica Branca della logica, che utilizza un linguaggio simbolico e adotta un sistema di calcolo di tipo algebrico per esaminare le espressioni di un discorso deduttivo. Queste ultime possono essere considerate formalmente come oggetti grafici combinabili tra loro (sintassi) o in relazione al loro significato ... metamatematica Scienza che ha per oggetto l’analisi formale delle strutture matematiche, e che si può identificare con la logica matematica. Con significato più ristretto la m., o teoria della dimostrazione (Beweistheorie), è la scienza, creata da D. Hilbert intorno al 1919, avente per oggetto intere teorie matematiche ... postulato Linguistica Forme o parole postulate Quelle forme o parole antiche, di solito contrassegnate con asterisco, che non sono documentate in alcun testo, ma di cui viene ragionevolmente supposta l’esistenza come etimi di parole moderne (per es., il lat. *rocca che, pur non ricorrendo in alcun testo latino, ...
Tag
  • TEORIA DEL PRIMO ORDINE
  • GEOMETRIE NON EUCLIDEE
  • GEOMETRIA EUCLIDEA
  • TEOREMA DI → GÖDEL
  • SISTEMA DI ASSIOMI
Altri risultati per assioma
  • assioma
    Dizionario di filosofia (2009)
    Dal lat. tardo axioma, gr. ἀξίωµα der. di ἄξιος «degno di valore». In generale designa una proposizione il cui ruolo conoscitivo è quello di un principio evidente di per sé e mediante il quale possono essere derivate (cioè fondate e giustificate) altre proposizioni. L’impiego del termine nella letteratura ...
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    Enciclopedia on line
    Filosofia Principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l’ulteriore ricerca. Kant, nella Critica della ragion pura, chiama a. dell’intuizione alcuni giudizi a priori, di evidenza immediata, che risultano dall’intuizione pura del tempo e dello spazio. Nell’ambito della critica dei ...
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    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    assioma assiòma [Der. del lat. axíoma -atis, dal gr. axíoma -atos, da áxios "degno"] [ALG] [FAF] Principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l'ulteriore ricerca. Nella matematica, è in genere sinon. di postulato, da cui tuttavia si distingue, spec. nella logica matematica, quando ...
  • ASSIOMA
    Enciclopedia Italiana (1930)
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Vocabolario
assiòma
assioma assiòma s. m. [dal lat. tardo axioma -ătis, gr. ἀξίωμα -ατος der. di ἄξιος «degno»] (pl. -i). – Nel linguaggio com., verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In filosofia, principio certo per immediata...
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