mutilati, Associazione nazionale dei
(propr. Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, ANMIG) Associazione, fondata a Milano nell’apr. 1917, tra i m. e gli invalidi di guerra, al fine di tutelarne gli interessi. Vicina al movimento nazionalista, così come l’Associazione nazionale dei combattenti e reduci, all’apparire del movimento fascista una parte di essa finì per sostenerlo. Già al secondo Congresso (giugno 1920) proprio su tale questione si accese uno scontro interno che portò il gruppo dirigente a dimettersi e al prevalere delle posizioni filomussoliniane. L’adesione formale al fascismo si verificò all’indomani della marcia su Roma, nel nov. 1922. Il regime, da parte sua, ricambiò tale sostegno affidando per decreto all’ANMIG la rappresentanza esclusiva di m. e invalidi di guerra. Sotto la presidenza di E. Delcroix (1924), l’adesione al regime si consolidò e con l’inserimento di molti suoi iscritti nel mercato del lavoro l’associazione superò i 200.000 tesserati (1928). Liberatasi dall’ipoteca fascista nel secondo dopoguerra, l’ANMIG ha continuato a svolgere la sua attività assistenziale, giungendo a organizzare oltre 100.000 soci tra m. e invalidi di guerra.