assoluto
. L'aggettivo ha in Pd IV 109 e 113 il significato comune di " senza alcun vincolo ", " incondizionato ", " libero ": Voglia assoluta non consente al danno; / ma consentevi in tanto in quanto teme, / se si ritrae, cadere in più affanno. / Però, quando Piccarda quello spreme, / de la voglia assoluta intende, e io / de l'altra; sì che ver diciamo insieme. Qui ‛ voglia a. ' è la scolastica absoluta voluntas, vale a dire la volontà (v.) incondizionata, cioè libera. Il Tommaseo commenta: " chi assolutamente non vuole, non consente per nessuna ragione; ma si può non volere una cosa e assoggettarvisi in rispetto a un timore o a una speranza o altro fine ".
In Cv IV XXI 8 assoluta è la virtù intellettiva (cioè l'intelletto possibile, v.), in quanto " libera " o " sciolta " da ogni ombra corporea; qui D. dice che l'intelletto possibile è più o meno separato e ‛ libero ' dalle tracce della corporeità, quanto l'anima è più o meno pura, e ciò ne determina la capacità di ricevere l'illuminazione divina : E s'elli avviene che, per la puritade de l'anima ricevente, la intellettuale vertude sia bene astratta e assoluta da ogni ombra corporea, la divina bontade in lei multiplica, sì come in cosa sufficiente a ricevere quella, e quindi sì multiplica ne l'anima questa intelligenza, secondo che ricevere puote.