ASSUB o ASUB
Vocabolo penetrato, attraverso le versioni medievali dall'arabo, presso gli scrittori latini di materie scientifiche dei secoli XII-XVI ed anche in scrittori italiani (p. es. nella cronaca di Matteo Villani) per designare stelle cadenti, bolidi e anche simili fenomeni luminosi improvvisi dell'atmosfera; è adoperato come singolare maschile e come plurale, ed è corruzione dell'arabo ash-shuhub "le stelle cadenti" (plurale di ash-shihāb). Presso alcuni scrittori latini ricorre anche nella forma sub (cioè l'arabo shuhub, senza articolo). Cfr. C.A. Nallino, Etimologia araba e significato di asub e di azimut, in Rivista degli studi orientali, VIII (1919), pp. 369-388.