asta
Formati d’asta
I formati d’asta utilizzati nelle applicazioni sono molteplici e consistono in una combinazione o variazione dei seguenti 4 modelli principali: asta inglese, asta olandese, asta in busta chiusa al prezzo migliore e asta in busta chiusa al secondo prezzo migliore, quest’ultima detta anche asta di Vickrey, dal nome del Nobel per l’economia W. Vickrey, che per primo l’ha proposta e ne ha studiato le proprietà. Vickrey ha mostrato come, sotto certe condizioni, i 4 sistemi d’asta inducano in media, per il banditore, lo stesso ricavo e lo stesso costo, nel caso di acquisti. Questo risultato, che prende il nome di teorema di equivalenza del ricavo, rappresenta uno dei teoremi classici, e di maggior rilievo, nella teoria delle aste.
L’asta inglese e l’asta olandese appartengono alla famiglia delle gare cosiddette dinamiche, ovvero quelle in cui le offerte individuali non sono presentate in segreto al banditore, ma in pubblico. Tuttavia, i due meccanismi differiscono notevolmente. Le aste in busta chiusa al prezzo migliore e al secondo prezzo migliore appartengono invece alla famiglia delle gare a offerta segreta. Si aggiunge a questi formati quello delle aste multi-oggetto, affermatosi nella prima decade del 21° secolo.
Formato utilizzato, per es., da celebri case d’arte come Sotheby’s e Christie’s, è una gara al rialzo nel prezzo, nel caso di vendita, o al ribasso in caso di acquisto. I concorrenti presentano pubblicamente le loro offerte, che diventano quindi immediatamente note a tutti i partecipanti. Una proposta di prezzo è accettata solo se migliora l’ultima offerta.Trascorso un prefissato lasso di tempo da questa, in assenza di ulteriori offerte, l’asta termina. I partecipanti possono replicare immediatamente alle offerte degli avversari e migliorarle. Il vincitore è chi ha presentato l’ultima offerta: il prezzo che egli paga, o che altrimenti riceve negli appalti, coincide con quello offerto ed è di poco superiore (nel caso di una fornitura, di poco inferiore) al prezzo fissato dal miglior concorrente. Di conseguenza, il prezzo pagato è tipicamente inferiore al massimo che l’acquirente sarebbe stato disposto a offrire e, nel caso della fornitura, superiore al prezzo minimo. Questo meccanismo è utilizzato per favorire la circolazione dell’informazione, attraverso i prezzi offerti in gara, sul reale valore dell’oggetto bandito all’asta. In assenza di collusione, il prezzo che emerge dalla gara è analogo a quello che si formerebbe in un mercato concorrenziale.
In questo meccanismo di asta, per es. di vendita, il banditore parte da un prezzo molto elevato e comincia ad annunciare prezzi gradualmente più bassi, fino a quando uno dei partecipanti non ferma la discesa. A quel punto l’asta termina e la gara viene aggiudicata al prezzo annunciato. Questo formato è utilizzato per effettuare un certo numero di aste, spesso di beni deperibili in breve tempo, come i tulipani e il pesce. A differenza di quanto avviene nell’asta inglese, in quella olandese il meccanismo non favorisce l’apprendimento sul valore dell’oggetto in gara né consente ai partecipanti di conoscere la disponibilità a pagare dei concorrenti. Tuttavia, l’asta olandese, riguardando prodotti dalle caratteristiche qualitative note e catalogabili e, soprattutto, essendo una gara che si ripete giorno dopo giorno, consente al banditore di conseguire risultati efficienti e di avvicinarsi alla vera disponibilità a pagare del fornitore.
In questo tipo di asta, i partecipanti presentano, entro un termine prestabilito, le offerte individualmente al banditore, che le apre pubblicamente: chi ha presentato il prezzo migliore (il più alto nella vendita, il più basso negli appalti) vince la gara. Ogni partecipante all’asta è portato a non dichiarare la propria effettiva disponibilità a pagare e a cercare, piuttosto, di prevedere la disponibilità a pagare dei concorrenti, e in modo da fissare un prezzo solo leggermente superiore. I risultati dell’asta a busta chiusa al prezzo migliore, dunque, dipendendo dalle previsioni di ciascun partecipante sulla solvibilità di ogni altro, non conducono necessariamente ad assegnare il bene a chi lo valuta di più.
I partecipanti a questo tipo di asta presentano le loro offerte in segreto, come nel formato precedente. Chi ha offerto il prezzo più alto vince la gara, ma paga un prezzo pari al secondo prezzo offerto più alto. Nelle aste di acquisto vince chi presenta il prezzo più basso, ma riceve il secondo prezzo più basso. La caratteristica principale di questo meccanismo è di indurre i concorrenti a «dire la verità», ovvero a presentare il loro prezzo massimo, nella vendita, o minimo se si tratta di acquisti. Tuttavia, affinché le aste al secondo prezzo migliore diano i risultati, occorre che gli offerenti siano molto numerosi e che la loro disponibilità a pagare non sia troppo diversa. Per es., Google vende i propri spazi pubblicitari con aste a offerta segreta al secondo prezzo migliore e i risultati raggiunti sono generalmente efficienti. In altri mercati, per es. le frequenze per la telefonia mobile, i potenziali concorrenti sono pochi e sono molto probabili differenze di offerta anche significative, con risultati decisamente peggiori di quelli che si sarebbero raggiunti con una tradizionale asta a busta chiusa al prezzo migliore.
Formato d’asta ampiamente utilizzato sia nel settore pubblico sia in quello privato, consiste in aste in cui più oggetti vengono posti in gara simultaneamente, come, per es., le licenze per l’utilizzo delle bande di frequenza per la telefonia mobile. Sebbene le aste multi-oggetto si configurino come un’estensione dei 4 formati descritti in precedenza, tali gare presentano tuttavia specificità assenti nelle aste a oggetto singolo. In particolare, può essere vantaggioso per il banditore introdurre la possibilità di sottomettere offerte su insiemi di oggetti, oltre che su oggetti singoli, affinché i prezzi possano esprimere in modo appropriato le relazioni di complementarietà, o sostituibilità, fra gli oggetti in gara. Per tale motivo, queste aste sono dette combinatorie.