ASTERĀBĀD (A. T., 92)
D È una delle più piccole (14.592 kmq.) provincie della Persia ed occupa l'angolo sud-orientale del Caspio, limitata a nord dal corso inferiore dell'Atrek, che serve di confine col Turkmenistan russo; a oriente dal Khorāsān; a mezzodì dalla catena dello Shāh Kūh, che la divide dal Damghan, e ad ovest dal Māzanderān. Il paese, aspro e montuoso nella sua parte meridionale, si appiattisce verso il mare in una bassura acquitrinosa e malsana, orlata di lagune e incisa da golfi, nella quale sfociano i molti fiumi e torrenti che scendono al Caspio, nessuno dei quali tuttavia veramente notevole. La provincia è ricoperta per la più parte di foreste e di pascoli; nella pianura e nelle valli prosperano il cotone, i cereali e soprattutto il riso, che rappresenta la coltura predominante e dà un discreto prodotto. Il territorio ha anche buone risorse minerali (rame, ferro, argento e carbone), ma solo il piombo è localmente sfruttato e non con sistemi moderni. Nuocciono al progresso della regione la sua generale insalubrità e la deficienza di vie di comunicazione: queste, di regola, seguono nella buona stagione i letti asciutti dei torrenti.
Celebre durante il Medioevo per le sue sete e il commercio con cui valorizzava la sua felice posizione di transito tra Īrān e Tūrān, l'Asterābād ha oggi importanza soprattutto per i prodotti agricoli e lo sfruttamento delle foreste, che dànno legno pregiato. La popolazione, quasi tutta di contadini e di allevatori, ammonta a circa 100.000 abitanti, concentrati per i tre quarti nella zona costiera.
Fra i centri abitati l'unico che meriti ricordo è la capitale Asterābād, che sorge probabilmente sul luogo della Ζαδράκαρτα di Arriano, in ottima posizione naturale. Il nome moderno si fa derivare da voci persiane che valgono "stella" o "mulo"; quest'ultima accezione richiama l'importanza della località per il commercio carovaniero, che di lì faceva capo da un lato a Herāt e Meshhed, dall'altro a Teherān ed Isfāhan. La transcaspiana che da Krasnovodsk va verso Merv e Buchara ha assai danneggiato Asterābād; tuttavia questa rimane uno dei centri più notevoli della Persia; notevole perché è anche tutta in pietra, date le necessità del clima umido e con frequenti rovesci di pioggia. Asterābād è detta Dār al- Mu'minīn o "casa dei credenti", perché considerata rifugio di sunniti. Conta circa 25 mila abitanti. Il suo sbocco sul Caspio è Bänder-i Gäz, il più sicuro e il meglio protetto dei porti sulla sponda meridionale di quel mare.