ASTI (V, p. 76; App. I, p. 179; II, 1, p. 293)
La popolazione del comune di A. è andata nell'ultimo decennio lentamente aumentando, soprattutto per effetto dell'immigrazione. Nuovi quartieri residenziali si sono andati sviluppando in corrispondenza del Corso Dante e del Viale dei Partigiani, situati nella parte più elevata della città. Da 52.000 ab. nel 1951 la popolazione del com. è salita a 57.292 ab. nel 1958. Nel settore edilizio nella città di A. nel triennio 1955-57 sono state costruite 1862 abitazioni con un totale di 13.314 vani, contro 4404 vani del triennio 1950-52. La città si è poi arricchita di nuovi stabilimenti industriali: enologici, dolciarî e mobilifici. Per quanto A. conservi sempre l'aspetto e l'economia di centro agricolo (noto per il suo mercato di vini e di bestiame), le industrie si sono sviluppate, richiamando i lavoratori della provincia, così che, se il capoluogo ha aumentato la sua popolazione, la provincia, nell'ultimo decennio 1948-58, ha segnato una leggera flessione (214.954 ab. nel 1958). L'attrazione esercitata dai grandi centri industriali vicini di Torino, Genova e Milano, il perdurare delle difficoltà attraversate dalle piccole aziende agricole, che nella provincia di A. prevalgono, hanno favorito il movimento migratorio; le nuove industrie, che pur sono sorte in questi anni (fra il 1952 e il 1959) non hanno compensato il movimento di abbandono dei campi. Va notato inoltre che uno dei fattori della diminuita richiesta di mano d'opera agricola è la sempre più larga applicazione delle macchine per i lavori campestri. L'agricoltura continua peraltro ad essere l'attività principale da cui la popolazione della provincia trae i suoi mezzi di sostentamento. Le colture predominanti sono sempre quelle della vite, dei cereali e dei foraggi. Le macchine agricole, da 560 nel 1952, sono salite a 1825 nel 1957. Il patrimonio zootecnico ha ormai superato la consistenza del periodo prebellico, per quanto concerne i bovini; non altrettanto può dirsi per gli equini e per gli ovini e i caprini, i quali ultimi, per la scomparsa del bosco e del pascolo per l'estendersi delle culture, non trovano più l'ambiente adatto.
Riguardo all'attività industriale un passo notevole si è fatto nell'industria enologica. In soli sei anni entrarono in esercizio ben 25 cantine sociali con una capacità complessiva di lavorazione di 491.000 hl. Sono poi entrati in attività due nuovi stabilimenti e se ne sono pure rimodernati ed ampliati altri 13, fra cui una distilleria. All'incremento industriale di A. e della sua provincia contribuiscono inoltre due nuovi stabilimenti per l'industria dolciaria, uno per la confezione di manufatti, uno per l'industria molitoria, un mobilificio, una vetreria, una fabbrica di conserve, ecc. Tra i problemi della città e della provincia di A. quello delle comunicazioni assume particolare importanza: un nuovo tronco stradale fra A. e Torino, passante per Chieri, con galleria sotto la collina, ha avvicinato A. alla capitale piemontese; la progettata costruzione dell'autostrada Torino-Piacenza, passando per A., porterà senza dubbio incremento commerciale a tutta la provincia.
Bibl.: Camera di commercio industria agricoltura, Indici della vita economica della provincia di Asti. Anni 1952-57, Asti 1958.