atarassia
Dal gr. ἀταραξία «imperturbabilità». Il termine, già usato da Democrito, venne particolarmente in uso nella terminologia delle scuole postaristoteliche, epicurea, stoica e scettica, per designare lo stato di serenità indifferente del saggio, che contempla il mondo senza più subirne la pressione affettiva. In tal senso, il termine è un equivalente di quelli, più propriamente cinico-stoici, di apatia (➔) e di adiaforia (➔).