Atelier Van Lieshout
– Gruppo nato attorno a un progetto collettivo multidisciplinare proposto a Rotterdam nel 1995 dall’artista e designer Joep Van Lieshout (n. Ravenstein 1963), a cui partecipano artisti, architetti e designer. Il rapporto dell'uomo con l'ambiente e con i suoi simili, così come l'autorità, la regolamentazione e la gerarchia sociale, rappresentano le tematiche di una riflessione costante per l'atelier, le cui opere, frutto di un articolato processo creativo, spaziano da oggetti di designer a sculture, da unità abitative a intere città. Il progetto AVL-Ville, del 2001, è un vero stato indipendente nell'area del porto di Rotterdam con tanto di costituzione, sistema politico, sociale e architettonico; per un anno i membri hanno condiviso uno spazio di vita e di lavoro, in cui case mobili, una fattoria biologica, un ristorante, un'accademia, ma anche una distilleria clandestina e una fabbrica di armi, hanno formato un contesto autonomo dove tutto era funzionale e mosso da un'idea di libertà individuale, di eguaglianza, di arte. L’approccio utopistico e antagonista, costantemente critico nei confronti della società contemporanea ultraprogettata e iperproduttiva è riscontrabile anche nel progetto urbanistico Slave city (2004-2007), una città angosciante estesa in uno spazio di 60 kmq e basata sul lavoro di migliaia di schiavi: un sistema a circuito chiuso di riciclaggio ‒ compresi gli organi degli stessi esseri umani, dove non c’è alcuno spreco ‒ che assicuri all’élite dirigente un reddito di otto milioni di dollari annui. In equilibrio costante tra visionarietà e lucidità, l'atelier propone soluzioni pratiche e funzionali alle varie attività umane indagando i temi di autosufficienza, libertà e democrazia, così come i loro limiti e paradossi. Tra i suoi ultimi progetti, New tribal labyrinth (2011), quattordici sculture realizzate con materiali industriali con forme vagamente organiche; porta nel titolo una nuova provocatoria visione, ossia una struttura sociale organizzata in tribù autosufficienti basate su affinità e competenze e non più in nazioni.