atopia
Termine coniato nel 1923 da Arthur F. Coca e Robert Cooke per designare un gruppo di affezioni caratterizzate da sensibilizzazione nei confronti di sostanze (allergeni) comunemente presenti nell’ambiente. Il termine ‘atopia’, infatti, secondo il significato greco, indica manifestazioni con caratteristiche insolite. Negli anni 1966-1967 le caratteristiche fisico-chimiche, biologiche e immunologiche degli anticorpi reaginici furono definite dimostrando l’esistenza di una nuova classe anticorpale, le IgE, responsabile delle manifestazioni allergiche. Nell’ambito delle malattie atopiche sono comprese l’asma bronchiale allergica, la rinite e la congiuntivite allergiche, la dermatite atopica, nelle quali svolgono un ruolo rilevante fattori di predisposizione genetica familiare. Le reazioni al veleno di Imenotteri, benché dipendenti dalla presenza degli anticorpi IgE, rappresentano un gruppo a parte che non correla strettamente con lo stato di atopia. La predisposizione genetica consiste nella trasmissione di diversi tratti, ciascuno di essi di per sé, separatamente, non in grado di conferire alterazioni patologiche, ma capaci, tuttavia, in varia combinazione fra di loro, di costituire un insieme maggiore o minore di fattori predisponenti. L’esposizione agli allergeni rappresenta, oltre alla predisposizione genetica, l’altra componente fondamentale per l’estrinsecarsi del fenotipo allergico. Numerosi fattori ambientali contribuiscono allo sviluppo delle malattie atopiche, come dimostrato dall’imponente incremento della loro prevalenza nelle comunità con stile di vita occidentale. Tra questi fattori, quelli più importanti sembrano essere rappresentati dai cambiamenti avvenuti in tali Paesi a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, per quanto riguarda l’esposizione microbica e agli allergeni ambientali indoor (acari della polvere domestica, derivati epidermici di cane e gatto) durante l’infanzia. Per quanto concerne l’esposizione microbica dei bambini, è opportuno ricordare che essa rappresenta un fenomeno chiave nell’influenzare la programmazione del sistema immunitario. I fattori climatici e le modificazioni conseguenti all’inquinamento atmosferico, attualmente vengono ritenuti responsabili dell’aggravamento dei sintomi respiratori in caso di asma, ma non dell’incremento dello stato di atopia.
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