ATREPSIA (dal gr. ἀ privativo e ϑρέψις "nutrizione"; sinonimi: decomposizione di Finkelstein; cachessia di Nobécourt; atrofia-atrepsia di Lesage)
Dal Parrot fu dato questo nome a una malattia, mortale nelle forme più gravi, che colpisce i bambini, specialmente nei primi quattro o cinque mesi di vita. Si manifesta, talora insidiosamente, con un'alterazione profonda e progressiva dello stato della nutrizione; il bambino di giorno in giorno diminuisce di peso, si stabilisce una netta dissociazione fra il peso e l'altezza del corpo. La riduzione più notevole, che può oltrepassare il 90%, è a carico specialmente del tessuto adiposo. L'organismo, invece di vivere e accrescersi coll'alimento, consuma per autofagismo i proprî tessuti. Il dimagrimento notevolissimo dà al bambino un aspetto scheletrico, donde il nome popolare di male dello scimmione, di décrépitude dei francesi; la faccia consunta acquista l'espressione desolante e triste della decrepitezza senile (la cosiddetta "faccia di Voltaire" degli autori francesi). L'azione cardiaca è più debole, il polso rallentato; si ha tendenza alla ipotermia. Non ci sono di regola fatti enteritici, ma si hanno particolari modificazioni delle feci; nella fase terminale intervengono stati idropici, cianosi, edemi, melena, elevazioni febbrili e complicazioni settiche.
La patogenesi di questa forma è molto discussa: in qualche caso non si può escludere una tara ereditaria (lues, tubercolosi); si è pensato, specialmente nei bambini prematuri, a un'evoluzione anatomo-fisiologica imperfetta del sistema digerente, comprese le ghiandole annesse, con deficiente elaborazione degli enzimi digestivi; a un'insufficienza endocrina plurighiandolare primitiva; a una particolare labilità dei protoplasmi cellulari alle sostanze tossiche esogene ed endogene; a un arresto dell'accrescimento considerato come funzione autonoma.
La terapia dà risultati solo negli stadî iniziali, o più lievi; riguarda specialmente l'alimentazione, l'igiene del corpo, la somministrazione di farmaci ad azione cardiotonica e, in alcuni casi, l'assorbimento di soluzioni saline per iniezione, rettoclisi, ipodermoclisi.