ATROFIA (dal gr. ἀ privativo; τροϕή "nutrizione")
Diminuzione di volume dei tessuti o degli organi del corpo per diminuzione di numero (atrofia numerica), o di volume (atrofia semplice) dei singoli elementi che li costituiscono, o di numero e di volume insieme.
L'atrofia è con grande frequenza legata a disturbi nei processi nutritivi degli organi o dei tessuti ed è spesso accompagnata da alterazioni di carattere degenerativo dei singoli elementi cellulari (atrofia degenerativa).
Il processo di atrofia ha luogo anche in condizioni prettamente fisiologiche (atrofia del timo dopo la fanciullezza, atrofia dell'utero dopo il parto, atrofia delle mammelle dopo cessato l'allattamento, atrofia degli organi genitali femminili interni nel periodo della menopausa, atrofia dei testicoli nel maschio nell'età avanzata). Nella vecchiaia si ha atrofia della maggior parte degli organi e dei tessuti, come conseguenza delle alterazioni dei vasi sanguigni proprie di detta età arrecanti disturbi nutritivi degli elementi cellulari.
Atrofie che hanno il significato d'un vero stato patologico sono quelle causate da insufficiente alimentazione o da scarsa utilizzazione degli alimenti; quelle dovute a compressioni lungamente esercitate sugli organi, in quanto viene ostacolata la circolazione del sangue e dei liquidi interstiziali; a diminuzione di funzione di un organo (atrofia funzionale); ad alterazioni dei nervi motori o dei centri nervosi (atrofia neurotica). Esistono infine atrofie dovute a sostanze chimiche (ioduro di potassio) e a tossine batteriche.
Conseguenza dell'atrofia degli organi e dei tessuti è la diminuzione funzionale di essi. Talvolta però possono anche prodursi fenomeni più gravi: così per es. un osso in preda ad atrofia può, per il più lieve traumatismo, andare incontro alla frattura.
Si dà il nome di atrofia gialla acuta del fegato a un'affezione grave, quasi sempre mortale, più frequente nell'età giovane e nella gravidanza. dovuta a un agente sconosciuto che, distruggendo improvvisamente le cellule del fegato, determina l'insufficienza acuta della funzione epatica. Dal malessere improvviso, dai fenomeni iniziali d'indigestione, si passa rapidamente all'ittero intenso, al vomito sanguigno, all'ottundimento del sensorio, al coma, alla morte. Nelle urine intensamente itteriche è caratteristico il reperto di cristalli di amminoacidi (leucina e tirosina). Il fegato è diminuito di volume e di consistenza; presenta, in sezione, zone giallo-ocracee e rosse; le cellule epatiche più vicine alla vena porta presentano gravi alterazioni necrotiche.
Le atrofie muscolari sono descritte nella v. muscolari, distrofie. Per l'atrofia del nervo ottico, v. ottico, nervo. Per le atrofie cerebrali, v. cervello.