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ATROFIA

di Nazareno Tiberti - Enciclopedia Italiana (1930)
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ATROFIA (dal gr. ἀ privativo; τροϕή "nutrizione")

Nazareno Tiberti

Diminuzione di volume dei tessuti o degli organi del corpo per diminuzione di numero (atrofia numerica), o di volume (atrofia semplice) dei singoli elementi che li costituiscono, o di numero e di volume insieme.

L'atrofia è con grande frequenza legata a disturbi nei processi nutritivi degli organi o dei tessuti ed è spesso accompagnata da alterazioni di carattere degenerativo dei singoli elementi cellulari (atrofia degenerativa).

Il processo di atrofia ha luogo anche in condizioni prettamente fisiologiche (atrofia del timo dopo la fanciullezza, atrofia dell'utero dopo il parto, atrofia delle mammelle dopo cessato l'allattamento, atrofia degli organi genitali femminili interni nel periodo della menopausa, atrofia dei testicoli nel maschio nell'età avanzata). Nella vecchiaia si ha atrofia della maggior parte degli organi e dei tessuti, come conseguenza delle alterazioni dei vasi sanguigni proprie di detta età arrecanti disturbi nutritivi degli elementi cellulari.

Atrofie che hanno il significato d'un vero stato patologico sono quelle causate da insufficiente alimentazione o da scarsa utilizzazione degli alimenti; quelle dovute a compressioni lungamente esercitate sugli organi, in quanto viene ostacolata la circolazione del sangue e dei liquidi interstiziali; a diminuzione di funzione di un organo (atrofia funzionale); ad alterazioni dei nervi motori o dei centri nervosi (atrofia neurotica). Esistono infine atrofie dovute a sostanze chimiche (ioduro di potassio) e a tossine batteriche.

Conseguenza dell'atrofia degli organi e dei tessuti è la diminuzione funzionale di essi. Talvolta però possono anche prodursi fenomeni più gravi: così per es. un osso in preda ad atrofia può, per il più lieve traumatismo, andare incontro alla frattura.

Si dà il nome di atrofia gialla acuta del fegato a un'affezione grave, quasi sempre mortale, più frequente nell'età giovane e nella gravidanza. dovuta a un agente sconosciuto che, distruggendo improvvisamente le cellule del fegato, determina l'insufficienza acuta della funzione epatica. Dal malessere improvviso, dai fenomeni iniziali d'indigestione, si passa rapidamente all'ittero intenso, al vomito sanguigno, all'ottundimento del sensorio, al coma, alla morte. Nelle urine intensamente itteriche è caratteristico il reperto di cristalli di amminoacidi (leucina e tirosina). Il fegato è diminuito di volume e di consistenza; presenta, in sezione, zone giallo-ocracee e rosse; le cellule epatiche più vicine alla vena porta presentano gravi alterazioni necrotiche.

Le atrofie muscolari sono descritte nella v. muscolari, distrofie. Per l'atrofia del nervo ottico, v. ottico, nervo. Per le atrofie cerebrali, v. cervello.

Vedi anche
muscolo L’organo attivo della funzione motoria. L’insieme dei m. di un corpo vivente o di parte di esso, considerati in rapporto alla loro funzione o alle loro caratteristiche istologiche, costituisce il sistema muscolare o muscolatura. Anatomia comparata Le cellule muscolari sono presenti in uno stadio molto ... demenza In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. Per essere imperniata sui concetti di depauperamento e di deterioramento, la d. differisce sostanzialmente ... distrofia In patologia, disturbo generico del trofismo di singoli tessuti o dell’intero organismo, congenito o acquisito, da cause varie e non sempre chiare (disturbi dell’apporto nutritivo, lesioni dei centri nervosi trofici ecc.). Distrofia del bambino Nel lattante si manifesta con aspetto sofferente, cute ... Jean-Martin Charcot Neuropatologo (n. Parigi 1825 - m. presso il lago di Settons, Nièvre, 1893). È l'esponente più illustre della neuropatologia francese del sec. 19º. Dopo essere stato per un decennio prof. di anatomia alla Sorbona, iniziò nel 1882 l'insegnamento ufficiale della neurologia, tenendo la cattedra di clinica ...
Tag
  • CIRCOLAZIONE DEL SANGUE
  • NERVO OTTICO
  • AMMINOACIDI
  • VENA PORTA
  • NECROTICHE
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Vocabolario
atrofìa
atrofia atrofìa s. f. [dal lat. tardo atrophĭa, gr. tardo ἀτροϕία, comp. di ἀ- priv. e tema di τρέϕω «nutrire»]. – In biologia, riduzione di volume di tessuti e organi animali e vegetali, dovuta alla diminuzione di volume delle singole...
atròfico
atrofico atròfico agg. [der. di atrofia] (pl. m. -ci). – Che è in stato di atrofia: muscolatura a.; organi, tessuti atrofici; fig.: un cervello a.; enti, istituzioni atrofiche.
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