atteggiamento
Nozione impiegata prevalentemente nella psicologia contemporanea, che può essere ricondotta, in senso molto generico, a quanto veniva inteso nella filosofia antica e classica mediante il concetto di abito/abitudine (➔), a sua volta considerato come disposizione duratura. Tale è l’opinione di Dewey in Human nature and conduct (1922; trad. it. Natura e condotta dell’uomo). In questo senso l’a. denota una disposizione (o «predisposizione») a produrre risposte simboliche o valutazioni nei confronti di un oggetto, materiale o simbolico. L’a. si esprime in termini sia di linguaggio sia di comportamento e rivela non le opinioni che si hanno riguardo a un determinato oggetto, ma le decisioni e i comportamenti pratici che si è disposti ad adottare nei suoi confronti (che potrebbero significativamente differenziarsi da quelle). L’a. si struttura mediante una serie di disposizioni accumulate, tali da orientare il comportamento in un senso o in un altro. In tal senso già Freud analizza l’a. nei confronti dei genitori per comprendere i comportamenti e l’organizzazione generale della personalità, mentre Jung distingue, accanto ad a. individuali, a. collettivi. È tuttavia nel campo della psicologia sociale o della sociologia che l’a. sembra poter fondare una comprensione o anche una previsione delle riposte di un soggetto in diverse situazioni. In questa direzione si muovono le analisi di T.M. Newcomb, R.H. Turner e P.E. Converse in Social psychology (1965). Nell’ambito della filosofia esistenzialistica (nonostante l’autore aspiri a parlare in quanto «psicologo») si muove Jaspers che, in Psychologie der Weltanschauungen (1919; trad. it. Psicologia delle visioni del mondo), analizza i possibili a. nei confronti dell’oggetto: a. oggettivo (attivo o contemplativo); a. autoriflesso (edonistico, ascetico o autoformativo); a. entusiastico. Jaspers predilige quest’ultimo tipo di a. giacché implica una presa in carico dell’oggetto senza la delimitazione «pragmatica» della pura oggettività. Lo sviluppo della nozione di a. è trattato nella psicologia o nella sociologia contemporanea sulla base di diversi specifici paradigmi disciplinari che ne stabiliscono il significato: behaviorismo-comportamentismo, psicologia della Gestalt, cognitivismo, costruttivismo e altre, successive, specificazioni e specializzazioni.