attento
Aggettivo adoperato da D. ventiquattro volte nella Commedia, una volta nelle Rime e una nella prosa del Convivio. Talora è costruito assolutamente, talora è seguito dalla preposizione ‛ a ', talora infine ha valore predicativo. Indica la condizione di chi ha la mente o i sensi rivolti intensamente verso qualcuno o qualche cosa: per ch'io, acciò che 'l duca stesse attento, mi puosi 'l dito su dal mento al naso (If XXV 44); eravamo attenti ad altra cura (Pg XXV 111); Così la mente mia, tutta sospesa, / mirava fissa, immobile e attenta (Pd XXXIII 98). L'attenzione si manifesta frequentemente attraverso l'udito: Io mi rivolsi attento al primo tuono (Pg IX 139); Guidavaci una voce che cantava / di là; e noi, attenti pur a lei, / venimmo fuor là ove si montava (XXVII 56); se la tua audienza è stata attenta (Pd XI 134); Sapete come attento io m'apparecchio ad ascoltar (XIX 31); Cv II VI 6, If IX 4, Pg II 118, XX 17, XXVI 51, Pd XXVI 3. Ma anche attraverso lo sguardo: Noi andavam per lo vespero, attenti / oltre quanto potean li occhi allungarsi (Pg XV 139); l'alto dottore... attento guardava ne la mia vista (XVIII 2); attenti a riguardar dintorno (XXII 116); lo mio attento sguardo (Pd XVIII 44); If XXVII 31, Pg XXXII 1, Pd XXIII 11, XXV 116, XXXI 140.
Detto della ‛ voglia ' ha il valore di " rivolta ", " indirizzata ", in Pg XXXIII 99 cotesta oblivïon chiaro conchiude / colpa ne la tua voglia altrove attenta. Riferito all'anima, e costruito con ‛ di ' (costruzione assai rara anche nel sec. XIV), corrisponde piuttosto a " intenta ": e starà tanto attenta / d'imaginar colei per cui s'è mossa, / che nulla pena avrà ched'ella senta (Rime LXVIII 38).
Nel Paradiso ricorre due volte la locuzione ‛ essere a. all'ovra ' col significato di " essere dedito all'opera ", " trovarsi occupato in essa ": E prima ch'io a l'ovra fossi attento (VI 13); innanzi che a l'ovra inconsummabile / fosse la gente di Nembròt attenta (XXVI 126).