PECILE, Attilio
Esploratore, nato nel 1856 a Fagagna (Udine), dove morì nel maggio 1931. Il P. studiò agricoltura e scienze naturali in Germania e a Torino, s'addestrò nell'alpinismo scalando tutte le cime della Carnia e della Carinzia insieme con l'amico e coetaneo Giacomo Savorgnan di Brazzà (v., XXX, p. 976), col quale nel dicembre 1882 fuggì di casa per andare a raggiungere Pietro Savorgnan di Brazzà nel Congo. Sbarcato a Libreville alla fine del gennaio 1883, un mese dopo a Lambaréné sull'Ogouè, dove si separò da Giacomo, dopo 52 giorni di avventuroso viaggio in piroga sul fiume, giunse a Franceville. Attraversato lo squallido paese del Bateke, il 1g marzo 1884, raggiunse il fiume Congo e con Pietro Brazzà visitò la reggia di Makokou. Dopo un soggiorno di 4 mesi a Nganciù, dove si diede a fare collezioni di storia naturale, passò a Brazzaville per risalire in seguito il Congo per oltre 300 km. Addentrandosi in regioni ancora inesplorate, risalì il Sanga per circa 200 km., ma a causa delle cattive condizioni di salute del francese Dolisie, luogotenente di Brazzà che lo accompagnava, era costretto a retrocedere a Diélé sull'Alima, donde raggiunse poi Franceville. Incaricato con Giacomo di esplorare una vasta regione ancora sconosciuta a nord-est dell'Ogouè, il 10 luglio 1885 i due viaggiatori lasciarono la stazione di Madiville (oggi Lastourville, in omaggio del luogotenente di Brazzà, Rigayl de Lastour, lì caduto il 27 giugno 1885) e s'inoltrarono attraverso i territorî degli Okota e dei Giambi, raggiungendo la latitudine di 2°32′50″ nord. Costretti a retrocedere per l'ostilità degli indigeni, seguirono la via di un fiume fino allora ignoto, il Likuala, che ribattezzarono col nome del Lastour, e il primo gennaio 1886 toccavano il Congo donde, poco dopo, partivano per l'Europa. Le collezioni zoologiche, botaniche ed etnografiche riportate suscitarono il più vivo successo tra gli scienziati. Dopo la morte di Giacomo Brazzà, il P. si ritirò a vita privata nelle sue terre di Fagagna.
Bibl.: E. Zorzi, A. P., in Le Tre Venezie, marzo 1932.