audience
<óodiëns> s. ingl., usato in it. al masch. – Il pubblico di un determinato medium, distinto per cinema, teatro, televisione, concerti, romanzi e così via. L'a. assume diversi significati a seconda delle sue valutazioni e finalità: nell'ambito della TV, emersa come principale mezzo di comunicazione, ha una forte attenzione. Si distinguono due concetti: l’a. come pubblico e l’a. come mercato. Il primo caso riguarda l’insieme di persone che riceve dal mezzo informazioni, educazione, intrattenimento, che va correttamente tutelato. Tale definizione si lega a quella di servizio e bene pubblico, in Europa e negli Stati Uniti (PBS, Public broadcasting service). L’a. come mercato implica una particolare attenzione, con il fine di conoscere lo spettatore e stimolarne, prevederne, controllarne la visione; la finalità è vendere un servizio o un prodotto, ed è alla base del funzionamento delle televisioni commerciali. Queste due visioni opposte di a., in realtà convivono in diversa misura, tanto nei servizi pubblici quanto in quelli commerciali: si lega ovviamente all’idea di a. come mercato la misurazione quantitativa per determinare il numero di persone davanti a un programma televisivo. Negli Stati Uniti e in Canada, la società più conosciuta per la rilevazione dell'a. è Nielsen media research, in Italia l'Auditel. I principali indicatori di ascolto sono: contatti netti, ossia tutti i diversi spettatori sintonizzati per almeno un minuto su un programma; contatti lordi, la somma dei minuti di un programma visti in totale da ciascun spettatore; ascolto medio, gli spettatori che guardano mediamente ciascun minuto di un programma; share, la percentuale di pubblico sintonizzata su un programma rispetto al totale degli spettatori davanti alla TV nello stesso intervallo temporale; rating, o penetrazione, il numero di spettatori sintonizzati rispetto al totale della popolazione di riferimento. Si tratta di indicatori diversi e da interpretare; talvolta sono usati in maniera assoluta e perciò fuorviante, inoltre come unica misura del successo di un programma, tralasciando le altre misurazioni qualitative. I sistemi basati sull'a. sono oggi messi in crisi da una frammentazione del consumo mediale, dovuto alla moltiplicazione dei canali televisivi e dei media fruibili. Altri tipi di ricerca sull’a., di solito a opera di istituzioni indipendenti di ricerca, come le università, mirano a un’analisi qualitativa e quantitativa. Gli studi hanno messo a fuoco di volta in volta gli effetti dei media sull’a. e di quest'ultimo sui media e i significati che se ne traggono.