AUGURACOLO (lat. auguraculum)
Era il nome di due templi augurali di Roma. L'uno, sul punto più alto dell'arce capitolina, consisteva di uno spazio erboso, in mezzo al quale si trovava una tenda o capanna, aperta verso mezzogiorno, per l'osservazione dei segni divini; in esso gli auguri inauguravano sacerdoti e compivano altre cerimonie religiose, fra cui l'augurium salutis, ed è probabile che anche i magistrati prendessero ivi gli auspici per certe azioni. L'altro, al sommo del vico Insteiano, sulla cima meridionale del Quirinale, è ricordato soltanto da Varrone, De lingua lat., V, 52 (il manoscritto ha però auraculum).
Bibl.: H. Jordan, Topographie der Stadt Rom im Altertum, I, i, Berlino 1885, p. 102 segg.; I, iii, Berlino 1907, pag. 400; II, Berlino 1871, p. 264; Costa, in Bull. com., XXXVIII, 1910, p. 132 segg.