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LESKIEN, August

di Giuseppe CIARDI-DUPRE' - Enciclopedia Italiana (1933)
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LESKIEN, August

Giuseppe CIARDI-DUPRE'

Glottologo e filologo, nato a Kiel l'8 luglio 1840, morto a Lipsia il 20 settembre 1916. Studiò a Lipsia, poi a Jena, sotto la guida di A. Schleicher. Dal 1867 docente a Gottinga, nel 1869 successe allo Schleicher, ma poco dopo (1870) lasciò Jena per Lipsia, dove gli fu conferito l'insegnamento della filologia slava, che tenne fino alla morte.

Il L. ebbe una parte di primissimo ordine in quel rinnovamento della glottologia indoeuropea che maturò negli anni 1870-1880. Fino dall'inizio del suo magistero professò quei principî metodici a cui diede espressione e applicazione nel libro famoso sulla declinazione slavobaltica e germanica. I suoi studî sulle vocali in fine di parola nello slavo, nel baltico e nel germanico (in Archiv für slav. Phil., V, 1881) segnano una data nella storia della fonologia indoeuropea. Le lingue slave e le baltiche furono il campo in cui si esplicò principalmente l'instancabile operosità del L. Alla storia del paleoslavo (o paleobulgaro, com'egli preferiva di chiamarlo) diede molti importantissimi contributi e in un manuale, integrato più tardi da una grammatica storico-comparativa, fornì a più generazioni di studiosi una guida sicurissima per l'apprendimento di quella lingua. Riguardano soprattutto la lingua serbocroata gli studî da lui perseguiti per molti anni sulla quantità e l'accento nelle lingue slave; e del serbocroato compose una grammatica, che, sebbene rimasta incompiuta, può dirsi monumentale. Ultima fatica del L. è una crestomazia lituana, pubblicata postuma.

Spettano piuttosto al dominio della letteratura gli studî del L. sulla poesia popolare dei Serbi, che gli diedero occasione di sfiorare la questione omerica, e la versione di quasi settanta fiabe da varie lingue della Balcania.

Opere: Handbuch der altbulgarischen (altkirchenslavischen) Sprache, Weimar 1871 (fondamentalmente rifatto nel 1886; 6a ed., Heidelberg 1922); Die Declination im Slavisch-Litauischen u. Germanischen, Lipsia 1876; Der Ablaut der Wurzelsilben im Litauischen, Lipsia 1884; Untersuchungen über Quantität u. Betonung in den slav. Sprachen, Lipsia 1885 e 1893, e in Arch. f. slav. Phil., XXI (1899) e XXIV (1902), Die Bildung der Nomina im Litauischen, Lipsia 1891; Gramm. der altbulgar. (altkirchenslav.) Sprache, Heidelberg 1909; Zur Kritik d. altkirchensl. Codex Suprasliensis, Lipsia 1909-1910; Grammatik der serbo-kroatischen Sprache, Heidelberg 1914; Balkanmärchen aus Aloanien, Bulgarien, Serbien,u. Kroatien, Jena 1915; Litouisches Lesebuch mit Grammatik u. Glossar, Heidelberg 1919. - Gli studî sulle vocali ŭ, â nei testi paleoslavi si trovano nei Berichte dell'Accademia (allora Società delle scienze) di Sassonia, 1875, e nel vol. XXVII del citato Archiv; quelli sulle traduzioni dell'esarca Giovanni nei volumi XXV-XXVI dell'Archiv; sull'epos popolare serbo nei predetti Berichte, 1910; sull'onomastica personale lituana nei volumi XXVI (1910), XXVIII (1911) e XXXIV (1914) delle Indog. Forschungen. - In collaborazione con K. Brugmann: Litauische Volkslieder u. Märchen, Strasburgo 1882; Zur Frage nach der Einführung einer künstl. intern. Hilfsspr., ivi 1907.

Bibl.: W. Streitberg, A. L., in Indogerm. Jahrbuch, I (1913), pp. 216-18; in Berichte d. S. Ges. d. Wiss., VII (1919), pp. 138-43; E. Sievers, ibid., IV (1916), pp. 250-52; K. Brugmann, in Berichte d. S. Ges. d. Wiss., LXVIII (1916); M. Weingart, in Ôasopis p. mod. filologii, VI (1917), pp. 82-89.

Vedi anche
Karl Brugmann Brugmann ‹brùkman›, Karl. - Glottologo (Wiesbaden 1849 - Lipsia 1919). Sin dal 1876 (Nasalis sonans in der indogermanischen Grundsprache) propugnò le idee della scuola dei neogrammatici e ne divenne il rappresentante principale con la Griechische Grammatik (1885) e soprattutto col monumentale Grundriss ... neogrammatica Scuola di linguisti fondata da K. Brugmann e H. Osthoff e chiamata neogrammatica (junggrammatische Richtung) a partire dal 1878, accettando la denominazione ironica creata da F. Zarncke con intento polemico. Il principio dell’ineccepibilità delle leggi fonetiche, canone fondamentale della scuola, è espresso ... Hermann Paul Paul ‹pàul›, Hermann. - Glottologo e germanista (Salbke, Magdeburgo, 1846 - Monaco di Baviera 1921), professore a Friburgo in Brisgovia (1874) e a Monaco di Baviera (1893). La sua dottrina con gli sviluppi a essa apportati da A. Leskien e i suoi Prinzipien der Sprachgeschichte (1880) hanno costituito ... fonetica Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare. ● La fonetica si distingue in: fonetica descrittiva, che descrive i fonemi di una determinata lingua o di un ...
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    Glottologo e filologo (Kiel 1840 - Lipsia 1916), prof. a Gottinga (1867), a Jena (1869) e a Lipsia (1870) di filologia slava; ebbe parte di primissimo piano nel rinnovamento degli studî linguistici tra il 1870 e il 1880, e nell'elaborazione del concetto di legge fonetica. Si occupò soprattutto di problemi ...
Vocabolario
augustare
augustare v. tr. [dal lat. tardo augustare], letter. raro. – Rendere augusto, nobilitare; come intr. pron., augustarsi, divenire augusto o più augusto, crescere in maestà e solennità: in nome della Patria, la quale vie più cresce e s’augusta...
augustano
augustano agg. – 1. Relativo alla città tedesca di Augusta (ted. Augsburg): confessione a. (o di Augusta), la redazione degli articoli fondamentali della dottrina luterana, eseguita da Melantone nel 1530, così chiamata perché servì come...
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