LESKIEN, August
Glottologo e filologo, nato a Kiel l'8 luglio 1840, morto a Lipsia il 20 settembre 1916. Studiò a Lipsia, poi a Jena, sotto la guida di A. Schleicher. Dal 1867 docente a Gottinga, nel 1869 successe allo Schleicher, ma poco dopo (1870) lasciò Jena per Lipsia, dove gli fu conferito l'insegnamento della filologia slava, che tenne fino alla morte.
Il L. ebbe una parte di primissimo ordine in quel rinnovamento della glottologia indoeuropea che maturò negli anni 1870-1880. Fino dall'inizio del suo magistero professò quei principî metodici a cui diede espressione e applicazione nel libro famoso sulla declinazione slavobaltica e germanica. I suoi studî sulle vocali in fine di parola nello slavo, nel baltico e nel germanico (in Archiv für slav. Phil., V, 1881) segnano una data nella storia della fonologia indoeuropea. Le lingue slave e le baltiche furono il campo in cui si esplicò principalmente l'instancabile operosità del L. Alla storia del paleoslavo (o paleobulgaro, com'egli preferiva di chiamarlo) diede molti importantissimi contributi e in un manuale, integrato più tardi da una grammatica storico-comparativa, fornì a più generazioni di studiosi una guida sicurissima per l'apprendimento di quella lingua. Riguardano soprattutto la lingua serbocroata gli studî da lui perseguiti per molti anni sulla quantità e l'accento nelle lingue slave; e del serbocroato compose una grammatica, che, sebbene rimasta incompiuta, può dirsi monumentale. Ultima fatica del L. è una crestomazia lituana, pubblicata postuma.
Spettano piuttosto al dominio della letteratura gli studî del L. sulla poesia popolare dei Serbi, che gli diedero occasione di sfiorare la questione omerica, e la versione di quasi settanta fiabe da varie lingue della Balcania.
Opere: Handbuch der altbulgarischen (altkirchenslavischen) Sprache, Weimar 1871 (fondamentalmente rifatto nel 1886; 6a ed., Heidelberg 1922); Die Declination im Slavisch-Litauischen u. Germanischen, Lipsia 1876; Der Ablaut der Wurzelsilben im Litauischen, Lipsia 1884; Untersuchungen über Quantität u. Betonung in den slav. Sprachen, Lipsia 1885 e 1893, e in Arch. f. slav. Phil., XXI (1899) e XXIV (1902), Die Bildung der Nomina im Litauischen, Lipsia 1891; Gramm. der altbulgar. (altkirchenslav.) Sprache, Heidelberg 1909; Zur Kritik d. altkirchensl. Codex Suprasliensis, Lipsia 1909-1910; Grammatik der serbo-kroatischen Sprache, Heidelberg 1914; Balkanmärchen aus Aloanien, Bulgarien, Serbien,u. Kroatien, Jena 1915; Litouisches Lesebuch mit Grammatik u. Glossar, Heidelberg 1919. - Gli studî sulle vocali ŭ, â nei testi paleoslavi si trovano nei Berichte dell'Accademia (allora Società delle scienze) di Sassonia, 1875, e nel vol. XXVII del citato Archiv; quelli sulle traduzioni dell'esarca Giovanni nei volumi XXV-XXVI dell'Archiv; sull'epos popolare serbo nei predetti Berichte, 1910; sull'onomastica personale lituana nei volumi XXVI (1910), XXVIII (1911) e XXXIV (1914) delle Indog. Forschungen. - In collaborazione con K. Brugmann: Litauische Volkslieder u. Märchen, Strasburgo 1882; Zur Frage nach der Einführung einer künstl. intern. Hilfsspr., ivi 1907.
Bibl.: W. Streitberg, A. L., in Indogerm. Jahrbuch, I (1913), pp. 216-18; in Berichte d. S. Ges. d. Wiss., VII (1919), pp. 138-43; E. Sievers, ibid., IV (1916), pp. 250-52; K. Brugmann, in Berichte d. S. Ges. d. Wiss., LXVIII (1916); M. Weingart, in Ôasopis p. mod. filologii, VI (1917), pp. 82-89.