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KOTZEBUE, August von

Enciclopedia Italiana (1933)
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KOTZEBUE, August von


Drammaturgo tedesco, nato a Weimar il 3 maggio 1761, morto a Mannheim il 23 marzo 1819, pugnalato dallo studente Karl Sand. Studiò a Weimar, Jena, Duisburg, mostrando presto - a 17 anni organizzò un teatro per dilettanti - grande passione e intendimento per il teatro. Nel 1781 si recò in Russia, quale segretario del governatore generale di Pietroburgo, e vi fece rapida carriera nell'amministrazione, vivendo soprattutto in Estonia, e ritirandosi nel 1795 a vita privata in un suo podere presso Reval (Tallinn), ove si dedicò completamente al lavoro letterario. Nel 1798, interrompendo la sua feconda solitudine, accettò il posto di "Hoftheaterdichter" a Vienna, ma due anni dopo, insoddisfatto per lo scarso riconoscimento che la sua attività aveva ottenuto a Vienna e in tutta la Germania, ritornò in Russia. Ma alla frontiera fu arrestato e esiliato in Siberia (ha raccontato poi il suo esilio in Das denkwürdigste Jahr meines Lebens, Berlino 1801), donde lo richiamò lo zar Paolo, dopo aver letto il suo dramma Der alte Leibkutscher Peter des Dritten (1799), per colmarlo di onori e affidargli la direzione del teatro tedesco della capitale. Dopo la morte dello zar abbandonò per la seconda volta la Russia e si recò prima a Weimar e poi a Berlino (1802), ove si rese noto per la pubblicazione della rivista antiromantica Der Freimütige e per la sua animosità contro Goethe. Nel frattempo era stato in Francia e in Italia (Erinnerungen von einer Reise aus Liefland nach Rom und Neapel, Berlino 1805), e aveva dato ripetutamente sfogo al suo odio contro Napoleone, sicché, ritornato in Estonia dopo la sconfitta della Prussia, ebbe dalla Russia nuovi incarichi e onorificenze: nel 1813 la nomina a console generale russo a Königsberg e nel 1817 la missione, lautamente compensata, di mandare direttamente allo zar Alessandro informazioni segrete sulla Germania. Ciò non fece che aumentare i sospetti che contro la sua attività politica si nutrivano da tempo in Germania e la reazione delle "Burschenschaften" radicali che condusse al suo assassinio.

Oscillante nelle sue convinzioni, ma sempre pronto a polemiche aspre e demolitrici, K. come pubblicista politico e letterari, ebbe spesso il coraggio di affrontare le correnti predominanti e di attaccare gl'idoli del tempo. Come drammaturgo invece egli seguì quasi sempre il gusto del pubblico, cercando di coglierne e specchiarne nei suoi drammi i sentimenti più comuni. Non gli fu difficile quindi, privo come era di ogni travaglio creativo, di diventare uno scrittore fecondissimo (scrisse più di 200 drammi) e di ottenere il plauso del pubblico tedesco e straniero. La caratteristica della sua arte appare già chiara, con i suoi pochi pregi (scaltra impostazione e risoluzione delle azioni drammatiche, vivacità del dialogo, ruoli pieni di efficacia) e i molti difetti, nel suo primo dramma Menschenhass und Reue (1789; il protagonista diventa misantropo, perché tradito dalla moglie; ma questa, a sua volta abbandonata dall'amante, espia il suo peccato con una vita virtuosa, sinché il marito, ritrovatala per caso, si riconcilia con essa) che ebbe un successo enorme, contro il quale nulla valsero gli scherni dello Schiller e una tarda parodia. Il trionfale affermarsi di questa commedia su quasi tutte le più grandi scene d'Europa va attribuito a un sentimentalismo sdolcinato e banale che commoveva le masse e le lusingava. Altrove invece, come nella non meno famosa commedia Die deutschen Kleinstädter (1803), egli otteneva la stessa popolarità mettendo in ridicolo, con spiritosa bonarietà, le ambizioni meschine e la smania del pettegolezzo dei borghesi provinciali (fra le altre commedie di questo genere merita rilievo Die beiden Klingsberg, 1801). In altre commedie infine (esempî tipici Die Kreuzfahrer, Graf Beniowsky oder die Verschwörung auf Kamtschatka, 1795) K. tiene avvinto il pubblico ritraendo vite avventurose e avvenimenti edificanti su uno sfondo abilmente colorito di tempi lontani o di paesaggi esotici; aiutato in ciò anche dalla sua non comune conoscenza di genti e paesi e dalla sua predilezione per le ricerche storiche (fra le sue opere storiche merita menzione, anche per la grande notorietà che ebbe a suo tempo, la sua documentata Preussens ältere Geschichte, 1809). Molto minore fu la fama dei suoi romanzi (Die Leiden der Ortenburgischen Familie, 1785; Die Geschichte meines Vaters, 1788), di cui buona parte precede i suoi drammi, anticipandone le caratteristiche principali: la ricerca di facili emozioni, la piatta moralità che sfiora la scostumatezza, la condiscendenza all'amore del pubblico per il romanzesco. L'opera di questo poligrafo, che fra le tante ambizioni non ebbe mai quella di creare vera poesia, ha oggi un significato esclusivamente storico e documentario. Ma nei primi decennî del secolo scorso egli fu in varie zone d'Europa, e specialmente nei paesi slavi (nella sola Russia le versioni dalle sue opere ammontano a 130), il più conosciuto e, talvolta, persino unico rappresentante della letteratura tedesca.

Ediz.: Sämmtliche dramatische Werke, voll. 44, Lipsia 1827-1829; Ausgewählte prosaische Schriften, voll., 45, Vienna 1842-43; Auswahl dramatischer Werke, voll. 10, Lipsia 1867.

Bibl.: W. v. Kotzebue, A. v. K. in den Urteilen seiner Zeitgenossen und der Gegenwart, Dresda 1881; J. Minor, Über K., Vienna 1894; E. Jäckh, Studien zu K.s Lustspieltechnik, Heidelberg 1899; Ch. Rabany, Kotzebue, sa vie et son temps, ses œvres dramatiques, Parigi 1903; G. Stenger, Goethe und Kotzebue, Breslavia 1910.

Vedi anche
Baden Regione storica tedesca. In età romana vi erano stanziate legioni; occupata poi dagli Alamanni e dai Franchi, vi fiorirono in seguito grandi centri monastici (Reichenau). Nel sec. 10° vi si insediarono gli Zähringer. Da allora, la storia del Baden è piuttosto quella di una dinastia che costituì, dopo ... Karlovy Vary (ted. Karlsbad) Città della Repubblica ceca, nella Boemia occidentale. Sorta intorno al castello fatto erigere da Carlo IV (14° sec.), possesso dei conti Schlick dal 1434, nel 1547 divenne città demaniale e rimase fedele agli Asburgo anche durante la rivolta boema (1618-20), sebbene aperta alle idee ... Gaetano Donizétti Donizétti ‹-ƷƷ-›, Gaetano. - Musicista (Bergamo 1797 - ivi 1848). Celebre operista, la sua arte va considerata come il culmine della musica italiana nel suo momento di passaggio dal tiepido iniziale romanticismo del secondo Rossini al romanticismo appassionato o rapito che recherà i segni di G. Verdi. ... Mannheim Città della Germania (309.795 ab. nel 2007), nel Baden-Württemberg, posta a 95 m s.l.m. alla confluenza del Neckar con il Reno. Forma un’unica conurbazione con Ludwigshafen am Rhein, cui è collegata attraverso un ponte. È uno dei principali porti fluviali tedeschi ed europei, importantissimo nodo ferroviario ...
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    Poeta e drammaturgo tedesco (Weimar 1761 - Mannheim 1819). Scrittore estremamente prolifico e versatile, ha lasciato una serie innumerevole di lavori teatrali, affermandosi come il favorito dal pubblico contemporaneo, tanto che lo stesso Goethe, che pure senza reticenze lo disprezzava, non poté fare ...
Vocabolario
von
von ‹fòn› prep. ted. – Preposizione corrispondente all’ital. «di». In Germania e in Austria è frequente in nomi di antiche famiglie nobili indicate per mezzo del loro feudo, e anche come predicato nobiliare (premesso a cognomi di qualunque...
augustare
augustare v. tr. [dal lat. tardo augustare], letter. raro. – Rendere augusto, nobilitare; come intr. pron., augustarsi, divenire augusto o più augusto, crescere in maestà e solennità: in nome della Patria, la quale vie più cresce e s’augusta...
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