BONOME, Augusto
Nacque a Casale Monferrato il 17 giugno 1857, da Evasio e da Rosa Bettello, e si laureò in medicina a Genova nel 1882. Si dedicò in modo particolare allo studio della fisiologia, della farmacologia, della chirurgia, infine dell'anatomia patologica, per la quale ultima disciplina si recò a specializzarsi Svizzera e in Germania, alle scuole di E. K. Klebs e di F. D. Recklinghausen. Tornato in Italia nel 1885, divenne aiuto presso l'Istituto di anatomia patologica di Torino, diretto da P. Foà, e nel 1889 ottenne la docenza in anatomia patologica. Ebbe quindi inizio la sua carriera universitaria: fu, infatti, straordinario per l'anatomia patologica a Padova nel 1889, ordinario a Siena nel 1890, quindi ordinario nuovamente a Padova nel 1891 per la stessa disciplina. In quest'ultima università, ove concluse la sua carriera di docente, tenne anche i corsi di patologia generale nel periodo 1892-1896 e di batteriologia dal 1896 al 1922.
Il B. dedicò la sua attività di ricercatore allo studio di interessanti problemi di anatomia patologica: particolarmente importanti furono le sue osservazioni sull'embriogenesi della nevroglia, su alcuni aspetti della patologia del sistema nervoso, dei plessi nervosi dell'intestino, dell'endocardio, del tessuto osseo. In relazione a tale ultimo argomento) sono da ricordare i tentativi del B. di coltivare in vitro frammenti di periostio; e la sua monografia Anatomia patologica dell'apparato locomotore, inserita nel trattato di P. Foà, Anatomia patologica, I, Torino 1921, pp. 1218. In batteriologia, il B. fu autore di originali studi sulla immunità ottenuta con culture filtrate e sterilizzate di un germe tossigeno del genere Proteus (Sur les maladies causées par les microrganismes au genre Proteus. Contribution à l'étude de l'intoxication putride, in Archives italiennes de biologie, VIII [1887], n. 3) e su numerosi agenti patogeni quali il diplococco, il meningococco, lo streptococco, ecc. Grazie a tali studi, egli poté contribuire a una migliore conoscenza del tetano, della rabbia, e della cosiddetta "morva chiusa". Del B. sono anche da ricordare gli scritti sul problema biologico dell'eredità e quelli su G. B. Morgagni. Egli fu complessivamente autore di oltre settanta pubblicazioni scientifiche.
Il B. fu membro di numerose accademie scientifiche, e durante la prima guerra mondiale diresse il Laboratorio batteriologico militare. Morì a Padova il 5 dicembre del 1922.
Bibl.: I. Salvioli, Prof. A. B., in Ann. della R. Univ. degli Studi di Padova, 1922-23, pp. 224-225; L. Sabbatani, In memoria di A. B., in Atti e Mem. R. Acc. di scienze lett. e arti in Padova, n. s., XXXIX (1922-23), pp. 121-142; P. Schia-D. Bertelli, Commemorazione del Prof. A. B., in Atti dell'Ist. veneto di scienze lett. ed arti, LXXXII(1922-23), n.7, parte 1, pp. 11-13; A. Pazzini, Storia della Medicina, II, Milano 1947, pp. 326, 584; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, I, München-Berlin 1962, pp. 146 s.; Encicl. Ital., VII, p. 432.