CORBI, Augusto
Originario di Masse di Siena, nacque nel 1837 - come risulta dall'atto di morte, non nel 1830, Come viene comunemente riportato - da Carlo ed Emilia Barbieri. La sua attività dispersa in commissioni per lo più minori e in un'area provinciale e poco studiata come il Senese e il Grossetano di questo periodo, risulta ancora piuttosto difficile da ricostruire. Senza raggiungere il prestigio di altri architetti contemporanei come il concittadino Giuseppe Partini, il C. fu tuttavia tra i più stimati ed operosi professionisti della Toscana meridionale nel secondo Ottocento.
Studiò a Siena nel locale Istituto di belle arti, dove insegnava architettura Lorenzo Doveri, ed entrò nella professione piuttosto giovane dopo un presumibile soggiorno di perfezionamento a Firenze. La sua opera, svolta a continuo contatto con compiti tecnici e ingegnereschi, era particolarmente apprezzata per gli interventi nel campo dell'architettura teatrale. Gli si devono il teatro di Chianciano, la ricostruzione fra il 1888 e il 1892 di quello ottocentesco dell'Accademia degli Industri a Grosseto, e l'adattamento dei due teatri tardo settecenteschi degli Smantellati a Sinalunga e di Montepulciano nel 1882.
Come altri artisti senesi del periodo, il C. resta però soprattutto noto per i restauri e gli interventi all'interno di preesistenti edifici cittadini; ed ebbe rilievo, in particolare, la trasformazione, condotta sotto la sua guida tra il 1884 e il 1885, del quattrocentesco palazzo Piccolomini delle Papesse di Siena in sede della nuova filiale del Banco nazionale d'Italia. I lavori, che implicarono ampi interventi m facciata ed una ristrutturazione quasi completa del fianco e del cortile, si mantengono, pur con caratteri di notevole qualità e competenza, sulla linea di analoghi, infedeli completamenti tardo romantici realizzati in quell'epoca a Siena. Ricevettero lodi dal Carocci sulla rivista fiorentina Arte e storia, e, nell'ambiente cittadino, un vivo successo che fu forse all'origine dell'invito, fatto al C. tra il 1885 e il 1889, a recarsi a Roma per giudicare i modelli di facciata per la sede centrale del Banco nazionale del Regno d'Italia. L'opera, che era allora in costruzione su progetto di Gaetano Koch, veniva considerata tra le più grandiose e rappresentative dell'architettura italiana di quegli anni, e l'incarico, indubbiamente di prestigio, testimonia la considerazione di cui godeva allora il Corbi. Onorevolmente registrato anche dal De Gubernatis., l'episodio rimane tuttavia uneccezione in una carriera che sembra tendere per il resto a mantenersi sostanzialmente chiusa in ambito locale.
Gli si attribuiscono a Siena la ricostruzione del palazzino Micchi in via Cavour, la palazzina Avanzati sul passeggio della Lizza, le cappelle Buonsignori e Pozzesi nel cimitero della Misericordia, il monumento a padre Tommaso Pendola nell'Istituto dei sordomuti (1884) ed i forni crematori nel cimitero comunale (1896 circa); a Montalcino i progetti per il cimitero, a Serre di Rapolano il palazzo Gori e l'adiacente porta del paese in stile medioevale, a Lucerena la villa dei fratelli Senesi e a Costalpino quella di Giuseppe Vignale. Cenni imprecisi sono rimasti anche di altri lavori per famiglie locali fra cui i D'Elci, i Nerucci, gli Ugurgeri, i Marsili Libelli, i Brancadori. Nel 1881-84 C. studiò la sistemazione della "Croce del Travaglio" a Siena per l'erezione del monumento a Giuseppe Garibaldi; perizie in collaborazione col Partini ed altri professionisti sono note per la tenuta e il castello di Belcaro nel 1890 e per i restauri di palazzo Cinotti (Giuseppe Partitti ..., pp. 62, 146, 162, 174 s.).
Sempre a Siena, oltre a restauri in palazzo Bargagli, si devono poi al C. nel 1867 interventi per la cosiddetta casa della Pia de' Tolomei, nel 1875 il rinnovamento (progettato in collaborazione col Partini nel 1862: cfr. M. Marini in Giuseppe Partini..., pp. 141-144) delle sale e del teatro della Accademia dei Rozzi disegnato dal Doveri nel 1816, nel 1882 la riapertura del teatro degli Intronati nelle storiche sale del palazzo pubblico, nel 1890 la sistemazione della nuova sala delle adunanze nell'ospedale di S. Maria della Scala. Al restauro della loggia della Mercanzia fra il 1882 e il 1884, opprazione di un certo prestigio per la cultura cittadina, il C. fu presente in collaborazione con Luigi Mussini e con Pandolfo Petrucci, ed assieme a Giorgio Bandini, Tito Sarrocchi ed Alessandro Franchi. Particolarmente ammirato, in questa occasione, fu il suo disegno per i fanali e la grande cancellata in ferro, eseguito da Pasquale Franci che fu al suo fianco anche per i ferri battuti di villa Margherita a Costalpino.
Membro del Circolo degli Uniti, il C. fu consigliere comunale a Siena dal 1884 al 1889.
Mori a Siena il 5 sett. 1901.
Fonti e Bibl.: Necrologi, in La Vedetta senese, 5 e 6 sett. 1901; Il Libero cittadino, 8 sett. 1901; G. Carocci, Una visita a Siena, in Arte e storia, IV (1885), pp. 169-171, A. Andreucci, Appunti e ricordi autobiografici ... dal 1822 al 1896, Siena 1897, p. 139; A. De Gubernatis, Diirionario degli art. ital. viventi, Firenze 1889, p. 140; E. Torrini, Guida di Siena e dei suoi dintorni, Siena 1905, pp. 35, 43, 70, 73 s., 85; G. Scotti Porcelli, Il teatro degli Industri di Grosseto, in Bol. della Soc. storica maremmana, XII (1971), pp. 91-98; C. Cresti-L. Zangheri, Architetti e ingegneri nella Toscana dell'Ottocento, Firenze 1978, p. 70; Giuseppe Partini architetto del Purismo senese (catal.), Milano 1991, pp. 54, 59, 62, 146, 158, 162, 164-174 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 393.