OCCHIALINI, Augusto Raffaele
OCCHIALINI, Augusto Raffaele (Raffaello). – Nacque a Fossombrone l’11 ottobre 1878, terzogenito di Paolo e di Barbara Mei.
Studiò alla scuola elementare di Fossombrone e si diplomò all’istituto tecnico statale Bramante di Pesaro, dove conseguì la licenza in fisica-matematica nel 1897. Ammesso alla Scuola normale superiore di Pisa, vi si laureò in fisica con il massimo dei voti e lode nell’anno accademico 1903-04, discutendo una tesi sulla costante dielettrica dell’aria in relazione colla densità di questa.
Dopo la laurea rimase all’Istituto di fisica di Pisa, collaborando con il professore di fisica sperimentale Angelo Battelli, di cui fu assistente nel 1904-06 e aiuto nel 1906-07. Assistente per la meteorologia nel 1907-09, lo fu nuovamente per la fisica sperimentale nel 1909-10 e aiuto nel 1910-16. Nel laboratorio dell’Istituto di fisica, notevolmente modernizzato da Battelli, si compivano anche ricerche avanzate di spettroscopia e con una tesi sulla spettroscopia nei gas si laureò con Occhialini, nel 1913-14, anche Rita Brunetti, destinata a divenire uno dei massimi esponenti di tale disciplina.
Nel 1907, sposò Etra Grossi, originaria di Fossombrone, dalla quale ebbe due figli: Giuseppe, futuro fisico della radiazione cosmica, ed Emilio.
La ricca produzione scientifica di Occhialini negli anni di Pisa, pubblicata per lo più sul Nuovo Cimento, la rivista della Società italiana di fisica fondata e presieduta allora da Battelli, e sui Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei, comprende ricerche su argomenti avanzati di elettromagnetismo dei materiali dielettrici, sulla spettroscopia nei gas, sulla radioattività, sugli archi voltaici. Il suo lavoro più significativo di quegli anni fu il libro La radioattività, scritto in collaborazione con Battelli e Silvio Chella, edito da Laterza a Bari nel 1909, che ebbe diffusione internazionale grazie alle traduzioni in francese (Parigi 1910) e in tedesco (Lipsia 1910). Compose, inoltre, manuali a uso didattico: Corso di calore, Corso di elettricità, Corso di ottica e strumenti ottici, Polarizzazione della luce (Torino 1911). Importanti furono anche le Notizie sull’Istituto di fisica del 1914, stampate a Pisa dalla tipografia Mariotti in 300 esemplari nel settantesimo anniversario della fondazione dell’Istituto e nel venticinquesimo anniversario di insegnamento di Battelli, che da allora costituiscono una fonte preziosa per la storia degli studi di fisica a Pisa.
In seguito alla morte di Battelli nel 1916, Occhialini fu incaricato della direzione del laboratorio di fisica e fu chiamato anche a coprire gli insegnamenti di elettrotecnica e di fisica tecnica. Oltre a proseguire le ricerche di fisica moderna sulla sua linea, si impegnò anche nell’attuazione di una idea di Battelli: la costituzione di un comitato nazionale delle invenzioni. Grazie al matematico e senatore Vito Volterra, il ministero delle Armi e Munizioni istituì un Ufficio delle invenzioni e della ricerca (UIR) al quale Occhialini collaborò, fra l’altro visitando, nel corso di un viaggio negli Stati Uniti durato parecchi mesi, vari laboratori di ricerca e il distaccamento di Washington dell’UIR, appoggiato all’ufficio di Propaganda italiana che si occupava degli scambi scientifici e tecnologici-industriali tra i due paesi. Scopo principale del viaggio era l’esame delle tecniche di produzione dei vetri ottici da impiegare in strumenti anche di immediato interesse militare.
Dopo il viaggio negli Stati Uniti, si spostò all’Università di Firenze, dove fu aiuto di Antonio Garbasso all’Istituto di fisica di Arcetri. Rimase a Firenze solo fino al 1921, ma ne conservò sempre un buon ricordo, tanto da consigliare in seguito al figlio Giuseppe di studiare fisica nell’Ateneo fiorentino.
Nel breve periodo fiorentino, come conseguenza del viaggio pubblicò sulla Rivista di ottica e meccanica di precisione alcuni articoli riguardanti le applicazioni industriali dell’ottica. Presso Le Monnier, nel 1921 diede invece alle stampe un manuale di Elettrotecnica, in due volumi.
In seguito a concorso, il 10 ottobre 1921 fu nominato professore straordinario di fisica sperimentale all’Università di Sassari, dove divenne ordinario nell’ottobre 1924.
I suoi predecessori, Alfredo Pochettino e Adolfo Campetti, per estrema scarsità di mezzi non erano riusciti a trasformare il modesto gabinetto di fisica in un laboratorio di fisica moderno; la cattedra di fisica sperimentale era inoltre collegata a quella di meteorologia e alla direzione dell’Osservatorio meteorologico istituito da Alessandro Volta (nipote dell’omonimo scienziato), la cui attività più importante era la misura di grandezze fisiche dell’atmosfera pur senza un’immediata applicazione alle previsioni del tempo. La produzione scientifica di Occhialini nel periodo di Sassari di conseguenza non fu importante.
Come professore ordinario passò poi alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Siena nel 1924, dove rimase fino al 1928. Risalgono a questo periodo le prime pubblicazioni sulla rivista L’elettricista, dedicate alla rassegna di ricerche di elettrotecnica e di fisica moderna.
Nel novembre 1928 fu chiamato all’Università di Genova, dove insegnò fino alla morte. Sotto la sua direzione, l’Istituto di fisica fu trasferito in un nuovo edificio in S. Martino, per ospitare al meglio le esercitazioni di fisica degli studenti di vari corsi di laurea (fisica, chimica, matematica, ingegneria). Le esercitazioni costituivano una parte importante nella didattica di Occhialini, che prediligeva il lato sperimentale della fisica, mettendo in secondo piano gli aspetti più strettamente matematici e teorici.
Come ricordò Paolo Straneo all’inaugurazione dell’anno accademico 1951-52, Occhialini si impegnò profondamente nella didattica della fisica negli anni di Genova: «Al suo regolare insegnamento di fisica sperimentale e a quello per incarico di fisica superiore egli attese sempre con notevole diligenza e interessamento. Anziché imporre l’uso di un dato testo, o peggio di un corso di dispense, preferì lasciare agli allievi la massima libertà per la loro preparazione generica, ma fornì loro alcuni quaderni critici contenenti una notevole serie di problemi scelti con molto acume onde sviluppare le loro attitudini a riflessioni abbastanza profonde».
A parte un paio di lavori di spettroscopia, editi nel 1932 sui Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei, Occhialini non proseguì nell’attività di ricerca. Pur continuando a pubblicare su L’elettricista e su Elettrotecnica, si dedicò particolarmente alla stesura di manuali di fisica per gli studenti universitari e delle scuole medie, tra i quali l’Introduzione alla fisica sperimentale, in sette volumi (Genova, 1941), un Testo elementare di fisica per uso delle scuole medie superiori (Roma, 1947), gli Esempi di fisica, in cinque volumi (Genova, 1947-50).
Morì a Genova il 1° agosto 1951 e fu sepolto nella nativa Fossombrone.
Fonti e Bibl.: Milano, Università Statale, Dipartimento di fisica, Archivio Occhialini-Dilworth; Firenze, Università di Firenze, Dipartimento di fisica e astronomia, Archivio storico, Fondo A.R. O.; P. Straneo, A. O., Università di Genova, 1951; G. Emanuelli, Scienziati fisico-matematici marchigiani (1846-1951): Luigi Donati, Oreste Murani, Temistocle Calzecchi Onesti, Angelo Battelli, Ferdinando Lori, Raffaello Augusto O., Urbino 1964.