RIVALTA, Augusto
Scultore, nato ad Alessandria il 14 marzo 1837, morto a Firenze il 14 aprile 1925. Studiò nell'accademia di Alessandria, ma dal 1859 dimorò a Firenze e fu toscano d'anima e d'arte. Si arruolò volontario nei carabinieri genovesi e fece la campagna del '59, riportando una ferita alla spalla. Dopo la pace di Villafranca tornò a Firenze ed entrò nello studio del Duprè. Dal 1874 fu professore nell'Istituto fiorentino di belle arti. Si affermò col concorso per il monumento a Cavour in Torino, in cui contese la vittoria al suo maestro. La sua opera si trova ora nel cortile della Banca nazionale di Firenze. Eresse numerosi monumenti funebri e civili, d'impostazione grandiosa, di potente e forte modellatura. Ricordiamo: a Livorno il monumento a Garibaldi (1889) e quello a Vittorio Emanuele II, che è una delle sue opere migliori, i monumenti a Mazzini (1888) e a Garibaldi (1890) in Chiavari, a Bettino Ricasoli in Firenze (1897), a Garibaldi e a Raffaele Rubattino in Genova (entrambi del 1893).
Tra le piccole sculture del R. si notano: Il ritorno dalla posta (Firenze, palazzo Pitti), il Giocatore di trottola, il Bimbo che scherza con una capra, il G. B. Niccolini (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna). Scolpì anche numerosi busti di contemporanei illustri e piccoli gruppi di centauri, di fauni, di ninfe, che sono le sue più seducenti creazioni, nelle quali il senso veristico della forma è sostenuto da una modellatura ardita e nervosa.
Bibl.: F. Alizeri, Notizie dei professori del disegno in Liguria, ecc., Genova 1886; A. Colasanti, La Gall. Naz. d'arte moderna in Roma, Roma-Milano s.a., pag. 183; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934.