SAINT-GAUDENS, Augustus
Scultore, nato il 1° marzo 1848 a Dublino (Irlanda) da padre francese e da madre irlandese, che lo portarono a New York all'età di pochi mesi. Morì a Cornish (New Haven) il 3 agosto 1907. Apprendista intagliatore di cammei, contemporaneamente consacrava le sue serate allo studio del disegno. Fra il 1867 e il 1870 frequentò a Parigi la Petite École e lo studio di Jouffroy alla Scuola delle belle arti. Si trattenne in Italia sino al 1874, eseguendo a Roma Hiawatha e Silenzio. Tornato negli Stati Uniti, divenne uno dei membri promotori della società degli artisti americani. Sue opere principali: decorazione della chiesa della Trinità a Boston, in collaborazione col La Farge; statua dell'ammiraglio Farragut in Madison Square a New York (1878); monumento al Lincoln, nel Lincoln Park a Chicago (1887); il Deacon Chapin, spesso chiamato il Puritano, di Springfield nel Massachusetts, una figura che sta camminando a grandi passi, avvolta in un immenso mantello, e il Peter Cooper di fronte all'Istituto Cooper a New York. Plasticità e forza molto minori manifesta il S. quando, come nella scultura Amor Caritas, nel museo nel Lussemburgo a Parigi, si provò nella scultura a soggetto allegorico. Si dice che questa figura femminile dolcemente sentimentale abbia da allora ispirato sempre l'opera del S.-G. Nel monumento allo Shaw, eretto a Boston nel 1897 e dedicato a un eroe della guerra civile, essa aleggia sopra il capo del giovane ufficiale e dei suoi soldati negri. Nel monumento equestre dello Sherman, eretto nel Central Park di New York City nel 1903, la stessa figura idealizzata appare come una vittoria alata. Da ricordare ancora la figura bronzea seduta del monumento funebre della signora Adams nel Rock Creek Cemetery di Washington e il monumento al Garfield nel Fairmount Park di Filadelfia.
Per quanto il S.-G. abbia dato un carattere eroico alla guerra civile attraverso i suoi monumenti, alcune delle sue opere più belle sono i ritratti in bassorilievo che eseguì come una diversione al suo lavoro. Tra essi sono eccellenti quelli dei suoi amici Roberto Luigi Stevenson, Bastien-Lepage e Guglielmo Dean Howells del Lussemburgo, e quello del proprio figlio Omero. Nonostante l'ineguaglianza d'ispirazione e il declinare nei suoi ultimi anni, il S.-G. fu artista immaginativo e profondamente sincero.
Una mostra postuma delle sue opere fu fatta nel Metropolitan Museum nel 1908.
Bibl.: R. Cortissoz, A. S.-G., New York 1907; K. Cox, Old Masters and New, ivi 1905; C. L. Hind, A. S.-G., ivi 1908; C. W. Pierce, in Art in America, XI (1923), pp. 51-53; C. R. Morey, The American Spirit in Art: Sculpture, New Haven 1927; H. Saint-Haudens, The Reminiscences of A. S.-G., Londra 1913; L. Taft, American Sculpture, New York 1924.