Vedi AULIDE dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AULIDE (v. vol. I, p. 926 e S 1970, p. 124)
E certo che già in età micenea - come dimostrano la necropoli nella zona a Ν di Vathy e resti micenei a E del tempio - A. era un importante porto commerciale, cui affluivano le merci della Beozia, specialmente da Tebe, per essere imbarcate sulle navi dirette in Oriente.
Resti di un edificio absidato e ceramica di età geometrica trovati sotto il tempio del V sec. a.C. provano la continuità di uso del sito. Nella cella del tempio è stata rinvenuta, oltre al grande aerolito acefalo di Artemide con chitone e himàtion, copia romana della statua di culto del V sec. a.C., una statua più piccola di Ecate, di età ellenistica.
A SE del tempio è stata messa in luce la fonte, che secondo il Glaser (1977) aveva la stessa copertura di quella omerica. Era circondata da mura e vi si accedeva per mezzo di una scala in muratura.
A S del tempio sono state scoperte le officine dei coro- plasti e dei ceramisti menzionate da Pausania (IX, 19, 8), da cui il santuario traeva fondi.
Un altro edificio, ancora più a S rispetto alle officine era usato come καταγώγιον (foresteria). In esso si sono rinvenute molte klìnai e vasi di uso domestico. Fondamenta di magazzini del porto sono state trovate 50 m a E della fontana, mentre le mura scoperte a Ν del tempio (lung. 30 m) costituiscono forse il recinto di protezione del Bosco Sacro, menzionato da Euripide (Iphig. Aul., 185, 1464, 1544).
Iscrizioni rinvenute nell'area del tempio confermano che il culto del santuario era praticato dagli abitanti delle zone vicine: un'iscrizione su base menziona una sacerdotessa vergine; un'altra cita ancora una sacerdotessa vergine da Tanagra (IG, VII, 565). Recentemente è stato rinvenuto un decreto onorario di Eretria che testimonia le relazioni con questa importante città euboica.
Bibl.: H. N. Ulrichs, Reisen und Forschungen in Griechenland, Brema 1840, pp. 2, 38 e ss.; Ν. Papadakis, in ADelt, 1916, p. 55; I. Threpsiadis, Ανασκαφαι εν Αυλιδι, in Prakt, 1956, p. 94 ss.; 1958, p. 45 ss.; 1959, p. 26 ss., id., in ADelt, XVII, B' Chron., 1961-62, p. 137 ss.; F. Glaser, Ein Vergleich des Brunnenhauses in Aulis mit der Darstellung in Olivenbaumgiebel, in OJh, LI, 1976-77, p. 3 ss.
Iscrizioni: J. M. Fossey, A Propos of an Inscription from Vathy, in AAA, IV, 1971, pp. 240-245; A. Schachter, Aristiastai: an Inscription from Vathy (Boiotia) Reconsidered, in ZPE, XXIII, 1976, pp. 251-254; H. Lloyd Jones, Aristaios in Boeotia?, ibid., XXV, 1977, pp. 135-136.
Tempio: J. Travlos, Τρεις ναοι της Αρτεμιδος Αυλιδιας Ταυροπολου και Βραυρωνιας, in U. Jantzen (ed.), Neue Forschungen in griechischen Heiligtümern. Internationales Symposion in Olympia 1974, Tubinga 1976, p. 197 ss.; Μ. Β. Β. Hollinshead, Legend, Cult, and Architecture at Three Sanctuaries of Artemis (diss.), Ann Arbor 1981.