GABINIO, Aulo
È una delle figure più caratteristiche di quel fortunoso periodo che condusse al primo triumvirato e alla dittatura di Cesare. Da giovane fu in relazione con Catilina. Nel 67, nominato tribuno, propose la legge che affidava a Manio Acilio Glabrione il comando della guerra contro Mitridate, e quella che attribuiva a Pompeo poteri straordinarî per la condotta della guerra contro i pirati (v. gabinie, leggi). Scelto nel 66 da Pompeo come uno dei suoi 15 legati, ebbe le prime non felicissime esperienze della complicata politica dei dinasti orientali. Pretore nel 61, fu console nel 58, e favorì l'azione dei triumviri e di Clodio contro Cicerone. In compenso ebbe il governo della Siria. Probabilmente per ispirazione di Pompeo, egli si decise a un intervento armato in Egitto, per riporre sul trono Tolomeo. Cicerone, ritornato dall'esilio, cercò invano di farlo richiamare. Nel 54, rientrato nella capitale, fu assolto nel processo de maiestate, intentatogli per la spedizione in Egitto, ma condannato a una forte multa nel processo de repetundis, nonostante la protezione di Pompeo e la forzata difesa di Cicerone. Il terzo processo de ambitu non poté aver luogo, perché G., non avendo potuto pagare la multa, era andato in esilio. Richiamato nel 49 da Cesare, condusse un corpo di truppe dall'Italia nell'Illirico, e giunto a Salona vi morì nel 47.
Bibl.: Von der Mühll, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, col. 423 segg.; W. Drumann e P. Groebe, Geschichte Roms, ecc., III, Lipsia 1906, p. 29 segg.; Stocchi, Aulo Gabinio e i suoi processi, Firenze 1892.