AURISINA (A. T., 24-25-26)
Nome (assunto dal 29 marzo 1923 in sostituzione di quello di Nabresina) di un piccolo centro della Venezia Giulia, situato a 15 km. a NO. di Trieste, a m. 166 sul livello del mare, presso la strada costiera Monfalcone-Trieste, non lungi dal luogo dove la linea ferroviaria Trieste-Lubiana s'innalza dal mare sul tavolato carsico per mezzo d'un lungo giro e notevoli opere d'arte (viadotto di Aurisina, lungo 1 km.). È località importante per le cave di calcare ippuritico, il quale, essendo suscettibile di lavorazione e lucidazione, ben si presta a essere usato quale materiale da costruzione e da ornamentazione. Le cave erano già note nell'antichità e servirono ad Aquileia; trascurato nelle epoche successive, lo scavo fu ripreso nel 1853 ed ebbe incremento per la possibilità di servirsi, per il trasporto, della linea ferroviaria, che permise a Trieste, Vienna e Budapest l'impiego di questo materiale. Presentemente esso è esportato specialmente in Egitto e in Iugoslavia; è usato anche per la nuova stazione ferroviaria di Milano. Nei dintorni di Aurisina furono eseguite notevoli scoperte preistoriche e archeologiche. La Grotta Pocala ha dato innumerevoli resti d'orso delle caverne e perfino di renne. Dalle vicine sorgenti carsiche di Aurisina deriva l'acqua che alimenta Trieste (acquedotto costruito nel 1856, ampliato nel 1902). Il comune (superficie kmq. 10,03) è abitato (1921) da 1863 persone; 1302 sono agglomerate nel capoluogo, 101 nella frazione di Santa Croce, il resto è costituito da popolazione sparsa.