auso
. Participio di ‛ ausare ', " osare ", appare unicamente in Pd XXXII 63 Lo rege per cui questo regno pausa / in tanto amore e in tanto diletto, / che nulla volontà è di più ausa. Secondo il parere unanime dei commentatori, specialmente moderni, si tratta di un latinismo. Per il Sapegno " Il latinismo ausa (come già l'inconsueta forma verbale pausa, con valore intransitivo, del v. 61) è richiesto dalla rima; altrove oso (cfr. Purg., XI, 126; XX, 149; Par., XIV, 130) ". Ma si noti che la forma a., con la conservazione del dittongo, potrebbe essere invece di ascendenza siciliana: nel siciliano, infatti, la conservazione del dittongo latino è regolare (cfr. Panvini, Rime, glossario). Il verbo ‛ ausare ' si trova anche in Chiaro Com' forte vita 9, Rustico Io non auso rizzar.