AUSTRALIA
Collezioni di Antichità. - A eccezione del Museo Nicholson nell'Università di Sydney (v. oltre), la maggior parte delle collezioni di antichità classiche in A. sono di recente formazione. Esse sono state raccolte, per lo più nell'ambito delle università, per fornire materiale illustrativo per i corsi di archeologia, storia antica e civiltà greco-romana. Le collezioni più importanti son quelle dell'università di Sydney, della Tasmania (v. Hobart) e della National Gallery di Victoria a Melbourne la quale ha iniziato una raccolta di capolavori rappresentativi della pittura vascolare greca e della ritrattistica, con fondi ottenuti dai lasciti Felton e Everard Studley Miller.
In generale predominano i vasi greci, ma le collezioni comprendono anche monete, terrecotte, vetri e poche sculture di grandi dimensioni. I vasi attici in A. sono elencati da A. D. Trendall, in Attic Vases in Australia and New Zealand, inJourn. Hell. St., lxxi, 1951, pp. 178-193; le aggiunte ulteriori sono annualmente citate nei Fasti Archaeologici.
1. - Camberra (Australian Capital Territory). Australian National University. - La raccolta è formata per lo più da monete e vasi. Tra questi notiamo una coppa geometrica, due alàbastra corinzî, due lèkythoi attiche a figure nere, un cratere a colonnette a figure rosse del Pittore della Centauromachia del Louvre, un'anfora campana del Pittore di Caivano (A. D. Trendall, L.C.S., p. 312, n. 628, tav. 123, 7), un cratere a campana del Pittore di Atella, un'oinochòe pestana del Gruppo di Assteas e circa venti vasi àpuli a figure rosse, da una singola tomba che conteneva pure una fiasca da pellegrino, policroma, della cosiddetta ceramica di Canosa. Vi sono pure alcuni vasi non decorati provenienti dalla Grecia e dalla Sicilia ed uno spillo aureo del primo periodo ellenistico a testa di leone.
Una piccola collezione è quella della University House; essa comprende una statuetta attica in terracotta raffigurante una dea, databile al 460-50 circa a. C., un'òlpe a figure nere del Pittore della Gorgone, tre coppe a figure nere, una pelìke àpula a figure rosse e una lekàne siceliota (A. D. Trendall, L.C.S., p. 632, n. 310, tav. 247, 1-2).
Bibl.: A. D. Trendall, Fasti Arch., II, 1956, p. 10, n. 113; XII, 1957, p. 14, n. 147; XIV, 1959, p. 9, n. 83; XVI, 1961, p. 10, n. 75; XVIII-XIX, 1963-64, p. 124, n. 125; id., Greek Vases in University House, in A.N.U. News, n. 34, agosto 1959, pp. 21-24; id., The Red-figured Vases of Lucania, Campania and Sicily, Oxford 1967 (citato nel testo: L.C.S.).
2. - Australian War Memorial Museum. - Questo museo contiene il mosaico pavimentale molto danneggiato proveniente da una chiesa paleocristiana a Shellai presso Gaza, in Palestina. Esso ha un iscrizione che lo data al 561-2 d. C. ed è decorato con uccelli e altri animali inseriti in cerchi formati dai viticci di una grande vite uscente da un calice fiancheggiato da pavoni.
Il museo contiene pure frammenti di pavimenti musivi dalla Siria, un busto di scultura ben conservato di una certa Hagar da una tomba palmirena del II sec. d. C.
Bibl.: A. D. Trendall, The Shellal Mosaic3, Canberra 1964.
3. - Hobart (Tasmania). Università della Tasmania. - La raccolta di vasi greci nell'Università della Tasmania è composta di circa 6o esemplari.
Fra questi ci sono, un'hydria micenea tardoelladica III B (Am. Journ. Arch., lxxi, 1967, pp. 87-8, tav. 32), Otto vasi attici geometrici, comprendenti un'oinochòe con una inusuale scena di nave (ibid., pp. 82-7, tavv. 31-2; Coldstream, Greek Geometric Pottery, tav. 12 s.); sette vasi corinzî del VII e VI sec. a. C.; quindici vasi greci a figure nere per lo più coppe e lèkythoi con un'anfora tirrenica del Pittore Kyllenios; dieci vasi attici a figure rosse, comprendenti il vaso che ha dato il nome al Pittore di Hobart (J. D. Beazley, Red-fig., 2, p. 1252, n. 1), un'oinochòe del Pittore di Altamura (J. D. Beazley, op. cit., p. 595, n. 71) ed una kylix che si avvicina al Gruppo di Londra E 33 (J. D. Beazley, op. cit., p. 1624); due lèkythoi attiche su fondo bianco del Pittore del Canneto; cinque vasi àpuli a figure rosse, uno skỳphos campano a figure rosse del Pittore di Laone (A. D. Trendall, L.C.S., p. 233, n. 52 a, tav. 9), un arỳballos piatto del Pittore della Faccia Bianca (A. D. Trendall, L.C.S., p. 381, n. 147, tav. 148, 4); alcuni vasi a vernice nera. Ci sono anche alcune monete e delle terrecotte.
Bibl.: A. D. Trendall, in Fasti Arch., XI, 1956, p. 10, n. 114; XIV, 1959, p. 9, n. 83; XVI, 1961, p. 10, n. 75; XVIII-XIX, 1963-64, p. 125, n. 125; R. G. Hood, Greek Vases in the University of Tasmania, 1964; A. D. Trendall, Red-fig. Vases of Lucania, Campania a. Sicily, Oxford 1967.
4. - Melbourne (Victoria). National Gallery of Victoria. - La collezione originaria della National Gallery consisteva di un piccolo numero di vasi micenei e ciprioti, offerti dal prof. TalbotTubbs e pochi pezzi minori di vasi attici a figure rosse e dell'Italia meridionale tra i quali una pisside àpula del Gruppo del Kantharos ed un cratere a campana del Pittore Siamese (A. D. Trendall, L.C.S., p. 352, n. 901, tav. 136, 1-2). Essa conteneva pure una testa etrusco-romana, in terracotta, di un giovane, datata al tardo II o inizio del I sec. a. C.; una kòre arcaicizzante del I sec., una copia romana della Venere dei Medici, una buona raccolta di monete greche e romane, e alcuni ritratti su mummie provenienti dal Fayyūm, precedentemente nella Collezione Graf.
A questo matenale, negli ultimi anni, si sono aggiunti, grazie al lascito Felton, diversi vasi greci di qualità e interesse notevoli. Fra questi: un'anfora psyktèr calcidese del Pittore delle Iscrizioni, decorata con combattimenti omerici, una grande òlpe corinzia con fregi di animali, un'òlpe etrusco-corinzia del Pittore della Sfinge Barbuta con una fascia di animali, un'anfora attica a figure nere del Gruppo E con, sul verso, Aiace che trasporta il corpo di Achille, e sul retro un corteo nuziale, una coppa arcaica a figure rosse firmata da Pamphaios come ceramista ed attribuita al Pittore di Nikosthenes (J. D. Beazley, Red-fig., 2, p. 125, n. 20), una coppa a figure rosse del Pittore dello Sphlanchnoptes decorata con scene di scuola (J. D. Beazley, op. cit., p. 892, n. 7), una pelìke arcaica proto-italiota del Pittore della Danzatrice di Berlino con Telamone che combatte l'amazzone Andromaca, un'oinochòe àpula del Pittore Felton con una versione comica della gara tra Apollo e Marsia, un rhytòn àpulo a figure rosse a forma di testa leonina, un'anfora a collo siceliota (A. D. Trendall, L.C.S., p. 588, n. 25, tav. 227, 3-4), un grande cratere a volute del Pittore del Primato (A. D. Trendall, op. cit., 167, n. 931 a) ed una fiale calenica con l'apoteosi di Eracle. La collezione di ritratti comprende una bella testa di Settimio Severo e una testa in diorite di Gudea da Lagash (Tellō), datata a circa il 2100 a. C.
Bibl.: A. D. Trendall, in Quarterly Bulletin, VIII, 4, pp. 1-4 (sculture); X, 4, 1956, pp. 1-5 XI, 3, 1957, pp. 1-7; The Felton Greek Vases, Canberra 1958; id., in Annual Bulletin, III, 1961, pp. 1-8; VII, 1965, pp. 1-6; VIII, 1966-67, pp. 1-8; id., in Fasti Arch., XI, 1956, p. 11, n. 115; XII, 1957, p. 14, n. 147; XIV, 1959, p. 10, n. 83; XVI, 1961, p. 10, n. 75; XVIII-XIX, 1963-64, p. 125, n. 125; id., The Felton Painter, in Essays and Studies in honour of Daryl Lindsay, 1964, pp. 45-52; id., Greek Vases in the Felton Collection, 1968; W. Culican, A Head of the Gudea Period, in Ann. Bull., VIII, 1966-67, pp. 9-15.
5. - Sydney (Nuova Galles del Sud). Università di Sydney, Museo Nicholson. - Il Museo Nicholson è di gran lunga la più antica e la più vasta raccolta di antichità in Australia. Essa fu fondata nel 186o da Sir Ch. Nicholson, cancelliere dell'Università, cui donò gli oggetti egiziani, greci etruschi e romani che aveva raccolto durante i suoi viaggi. A questo primo nucleo, tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec., si aggiunse molto materiale proveniente da scavi in Egitto, tramite l'Egypt Exploration Fund. Più tardi il museo acquistò la Collezione A. B. Triggs di monete greco-romane, i tesori del Monte Carmelo e Bawtrey, la collezione di òstraka Deissmann-Angus (P. Meyer, Griechische Texte aus Âgypten, Berlino 1916, pp. 107-205, nn. 1-92).
Dal 1945 essa ha arricchito la sua raccolta cipriota con materiale proveniente dagli scavi di J. R. Stewart a Vounos, Stephania, Pighades ed altre località, ed ha esteso il suo interesse fino a includere collezioni di antichità del Vicino Oriente e dell'Europa. Tra le prime è di particolare importanza il materiale degli scavi di Kathleen Kenyon a Gerico, tra cui spicca un cranio stuccato; inoltre una serie di avorî dell'VIII sec. dagli scavi del prof. Mallowan a Nimrud, e la collezione di oreficeria da Gaza di Sir Flinders Petrie. Nel 1951 il museo acquistò la collezione di vetri romani del prof. A. B. Cook e nel 1956 la raccolta V. Merlo di frammenti di coppe dei Piccoli Maestri. Recentemente sono stati acquistati molti vasi greci, e il museo ne possiede attualmente la più vasta raccolta dell'emisfero australe. Fra i pezzi più notevoli sono un grande cratere attico geometrico nello stile del Dipylon, un'anfora attica con protome equina a figure nere, una lip-cup attribuita a Sakonides, una grande hydrìa a figure rosse, attica, del Pittore di Chrysis (J. D. Beazley, Red-fig., 2, p. 1159, n. 6), alcune lèkythoi a fondo bianco, crateri a campana dall'Italia meridionale dei Pittori del Ciclope, di Amykos, di Dolone e di Tarporley, ed uno skỳphos con una rappresentazione di Aura (AYPA) presso il mare, quattro vasi campani del Pittore di Nicholson, un'anfora a largo collo del Gruppo AV con scena dell'Ifigenia in Tauride (A. D. Trendall, L.C.S., p. 406, n. 305, tav. 106, 4-5) e un'unica kemai decorata con cinque teste delle quali è schizzato rapidamente il contorno (A. D. Trendall, op cit., p. 674, n. 3), alcuni vasi pestani di Assteas e Python, e una nestorìs del Pittore del Primato (A. D. Trendall, op. cit., p. 170, n. 962, tav. 75, 4).
Nel campo della scultura il museo possiede l'Hermes Nicholson, copia greco-romana di originale simile all'Hermes di Andros, alcune teste ritratto romane, comprese una di Germanico e una probabilmente dell'imperatore Claudio, una figurina cicladica, e numerosi piccoli bronzi e terrecotte. Ci sono pure varie ciste funerarie etrusche, alcune delle quali con iscrizione e decorazione dipinta.
Il museo è stato completamente riorganizzato nel 1966.
Bibl.: E. Reeve, Catalogue of the Museum of Antiquities, Sydney 1870; J. Bonomi - Sir Ch. Nicholson, Aegyptiaca- a Catalogue of the Egyptian Antiquities in the Museum of the University of Sydney, Londra 1891; L. Macdonald, Catalogue of the Greek and Etruscan Vases, Sydney 1898; A. D. Trendall - J. R. Stewart, Handbook to the Nicholson Museum,2 Sydney 1948; L. F. Fitzhardinge, Naval Epitaphs from Misenum, in Journ. Rom. Studies, XLI, 1951, pp. 17-21; A. D. Trendall, Three Vases in Sydney, in Charites Langlotz, pp. 165-69, tavv. 23-25; id., Fasti Arch., VIII, 1953, p. 12, n. 101; X, 1955, p. 12, n. 107; XI, 1956, p. 11, n. 116; XII, 1957, p. 15, n. 147; XVIII-XIX, 1963-64, pag. 126, n. 125; id., Art and Australia, V, 3 dic. 1967, pp. 528-537; J. R. Stewart, The Nicholson Museum, in Union Recorder, XL, 1960, pp. 225-27; A. Cambitoglou, in University Gazette, col. 2, n. 7, 1964, pp. 97-99; J. V. S. Megaw, in Teaching History, 15 dic. 1965, pp. 7-15; A. D. Trendall, Red-fig. Vases of Lucania, Campania a. Sicily, Oxford 1967.
6. - Collezioni minori si possono trovare nelle seguenti università:
a) del Queensland, a Brisbane: una coppa attica a figure nere, alcune a figure rosse, una lèkythos a fondo bianco (J. D. Beazley, Red-fig., 2, p. 1234, n. 13), un cratere a campana proto-campano del Pittore di Sikon (A. D. Trendall, L.C.S., p. 214, n.
b) del New England a Armidale, N.S.W.: materiale cipriota, geometrico, corinzio; attico a figure nere, una lèkythos a fondo bianco e due vasi campani a figure rosse (A. D. Trendall, L.C.S., p. 237, n. 87, e p. 412, n. 344; id., Essays in honour of Francis Letters, 1966, pp. 199-205, tavv. 1-4);
c) di Melbourne (monete greche, circa venti vasi comprendenti materiale miceneo, cipriota, attico-geometrico, corinzio, una coppa attica a figure nere, con una scena di combattimento, due lèkythoi a figure nere, lèkythai a figure rosse del Pittore di Eschine e della ièkythas di Yale (J. D. Beazley, Red-fig., 2, p. 713, n. 132 e p. 66o, n. 62), un'oinochòe dello stile di Meidias, una lèkythos bianca del Pittore dell'Uccello (J. D. Beazley, op. cit., p. 1233, n. 20) ed un cratere a campana del Pittore Ready di Boston (A. D. Trendall, L.C.S., p. 516, n. 610; Fasti Arch., xii, 1957, p. 14, n. 147);
d) di Adelaide;
e) dell'Australia occidentale, a Perth;
g) nell'Università di La Trobe (Melbourne) c'è una piccola collezione privata di vasi che comprende un arỳballos corinzio con danzatori, una tazza etrusco-corinzia a maschera umana, due vasi sicelioti (A. D. Trendall, L.C.S., p. 616, n. 208, tav. 240, 3-4; p. 657, n. 465), alcuni vasi a figure rosse àpuli e campani (ibid., p. 385, n. 18o a e p. 425, n. 471), una lèkythos attica a fondo bianco frammentaria (J. D. Beazley, Red-fig., 2, p. 1235, n. 3), una coppa ad alto piede della Peucezia, ed una coppa megarese.
Opere isolate di arte antica si trovano anche in poche altre gallerie. La National Gallery della Nuova Galles del Sud possiede una testa marmorea di Apollo, copia romana del II sec. d. C. di un originale ellenistico del tardo III sec. a. C. prossimo all'Apollo di Tralles (Art and Australia, febbr. 1964, ill. a pag. 269).
Il Museum of Applied Arts and Sciences ha un'anfora attica a figure nere del Gruppo di Toronto 305 della cerchia del Pittore di Antimenes (J. D. Beazley, Black-fig., p. 283, n. 8 bis).
Il Queen Victoria Museum a Launceston (Tasmania) possiede un cratere a colonnette àpulo del Gruppo delle Anfore, decorato con teste femminili, ed il museo di Kyancutta alcuni vasi attici ed italioti (Fasti Arch., xviii-xix, 1963-64, p. 125, n. 125).
Bibl.: I vasi attici in A. sono elencati da A. D. Trendall, in Attic Vases in Australia and New Zealand, in Journ. Hell. St., LXXI, 1951, pp. 178-193; le aggiunte ulteriori sono annualmente citate nei Fasti Archaeologici.