autentico
. Ha il valore di degno di fede e d'obedienza (Cv IV IX 5), come D. spiega a proposito dell'etimo ‛ autentin ' (v.): Altre molte [leggi] sono che paiono avere alcuna parentela con l'arte imperiale - e qui fu ingannato ed è chi crede che la sentenza imperiale sia in questa parte autentica -: sì come [diffinire] giovinezza e gentilezza, sovra le quali nullo imperiale giudicio è da consentire, in quanto elli è imperadore (IX 15).