AUTOCRAZIA (gr. αὐτοκράτεια)
Il titolo di αὐτοκράτωρ "autocrate" fu usato dai Greci per tradurre il latino imperator; i Greci, specie gli Ateniesi, avevano chiamato αὐτοκράτωρ il generale investito di poteri supremi ed esonerato preventivamente dall'obbligo di render conto, a guerra finita, delle operazioni militari da lui dirette. Autocrate era chiamato anche il sovrano (Zar) dell'ex impero russo. Nella scienza politica contemporanea, autocrazia indica il sistema di governo dello stato cosiddetto assoluto, in cui l'autorità e la potestà del sovrano non ha altro fondamento all'infuori di sé medesima, o, tutt'al più (come si riteneva una volta), nel cosiddetto diritto divino: l'adesione e il consenso dei sudditi (si ricordi la formula costituzionalistica: "per grazia di Dio e per volontà della Nazione") per nulla concorrono a determinare siffatto fondamento. Insomma, autocrazia vuol dire potere senza limiti legali, e quindi, non vera e propria libertà (nell'orbita della legge), ma arbitrio illimitato e assenza di ogni responsabilità. Pur tuttavia non si può dire che la parola autocrazia sia un sinonimo di tirannide, nel senso cioè che non sempre l'autocrate è un tiranno nell'accezione comune di questa parola; sotto un certo profilo, invece, è legittimo identificare autocrazia e assolutismo.