autoctoni americani
Popolazioni precolombiane appartenenti a svariate centinaia di gruppi etno-linguistici. Giunte probabilmente dall’Asia attraverso lo Stretto di Bering non più tardi del 10.000 a.C., si concentrarono nelle regioni centromeridionali del Continente e non intrattennero relazioni significative con il resto del mondo fino alle esplorazioni europee della fine del sec. 15°. Alcune sparute tribù dell’Amazzonia vivono tutt’oggi in una condizione di completo isolamento. In seguito alla penetrazione europea, le guerre di conquista, lo sfruttamento economico e soprattutto l’esposizione a malattie per le quali gli a.a. non avevano difese immunitarie provocarono un crollo demografico del 90%. Nella penisola dello Yucatan la civiltà dei maya, incentrata sull’astronomia e fiorita dal sec. 1° sulle ceneri della precedente presenza degli olmechi, prostrata da una crisi agricola, fu assorbita nel sec. 10° dagli aztechi immigrati dal Nord. Costoro vennero sopraffatti tra il 1519 e il 1521 da poche centinaia di spagnoli guidati da Hernán Cortés, anche se alcune enclaves sopravvissero fino alla fine del sec. 16°. Più a S, nella regione andina, l’impero degli incas, organizzato in forma comunistica con la proprietà collettiva della terra, era ancora in fase di espansione quando, dopo un lungo periodo di prosperità, l’indebolimento causato dalla guerra civile tra i due pretendenti al trono facilitò la conquista spagnola tra il 1531 e il 1535. Alla sedentarietà di maya, aztechi, incas e degli a.a. dell’attuale California corrispose una tendenza al nomadismo soprattutto nelle grandi pianure del settentrione, dove molte tribù erano composte da piccole bande che si riunivano in insediamenti temporanei in estate. Alcune, come gli ottawa, vivevano di caccia e raccolta. Altre, come i seneca e i cherokee, praticavano l’agricoltura. Questi ultimi dal contatto con i bianchi ricavarono una struttura statale federale che ricalcava quella degli Stati Uniti. A eccezione delle confederazioni degli irochesi e degli algonchini, però, ciascuna tribù era indipendente. La colonizzazione anglo-francese prima e l’espansione continentale statunitense poi comportarono la progressiva sottrazione dei territori agli a.a. – in seguito a campagne militari o alla stipula di trattati spesso fraudolenti – e spinsero le tribù verso O. La loro resistenza armata fu spezzata a E del Mississippi già alla fine del primo quindicennio del sec. 19° e venne definitivamente meno a O nel 1886, quando gli a.a. erano ormai confinati nelle riserve del South Dakota e dell’Oklahoma. Mentre nell’America centromeridionale gli a.a. sopravvissuti si incrociarono e integrarono con gli europei, a N rimasero separati dalla popolazione bianca. Negli Stati Uniti i loro discendenti furono considerati appartenenti a nazioni interne subordinate fino al 1924, quando ottennero la cittadinanza. In Canada acquisirono il diritto di voto solo nel 1960. A lungo indotti a rimuovere le loro radici culturali, gli a.a. le riscoprirono nel tardo sec. 20° con il revival etnico statunitense e il multiculturalismo canadese.