automobilismo
Uno sport spettacolare
Lo sport automobilistico nasce dall'istinto dell'uomo di confrontarsi con sé stesso e con le proprie realizzazioni. Le gare automobilistiche risultano determinanti per l'evoluzione dei concetti costruttivi. Delle innovazioni progettate per le vetture da corsa beneficiano anche le automobili prodotte in grande serie. La Formula 1 è la massima espressione tecnologica dell'automobilismo sportivo.
L'automobilismo agonistico rappresenta uno degli sport più spettacolari dell'epoca moderna. Costituisce, inoltre, un importante mezzo di ricerca e di sperimentazione che le industrie del settore utilizzano per migliorare le auto prodotte in grande serie, quelle che cioè circolano tutti i giorni sulle strade. Le corse mettono a dura prova le prestazioni e l'affidabilità di tutte le parti di una macchina: motore, freni, cambio, sospensioni, dispositivi elettronici, ma anche pneumatici, lubrificanti e carburanti. Se oggi le vetture destinate all'uso quotidiano hanno poche avarie, risultano stabili in curva e sul bagnato, consumano meno carburante e garantiscono livelli di sicurezza sempre maggiori per i passeggeri lo si deve anche all'attività sportiva, dal momento che molte innovazioni progettate per l'uso estremo nella competizione sono trasferite nella produzione in serie. Un altro motivo che induce i costruttori all'impegno sportivo è l'opportunità di pubblicizzare il proprio marchio. Gli effetti delle vittorie si riflettono non solo in un aumento di prestigio, ma anche in un successo commerciale, con la vendita di un numero maggiore di vetture.
L'automobilismo sportivo si divide in due specialità principali: le corse di velocità in circuito chiuso (l'autodromo), e i rallies, gare a tappe su percorsi con fondo generalmente di terra, oppure nei deserti. Le competizioni di velocità possono essere di breve distanza, come i Gran premi di Formula 1, oppure di durata sulla distanza di 6, 12 o 24 ore. L'attività sportiva mondiale è organizzata da un ente, la Federazione internazionale dell'automobile (FIA), che stila regolamenti tecnici e definisce le norme di comportamento che i piloti devono rispettare durante le competizioni. Alla FIA aderiscono oltre 150 associazioni di 115 nazioni, che rappresentano più di 100 milioni di automobilisti. Nel mondo i praticanti lo sport dell'automobile sono circa mezzo milione mentre i piloti professionisti un migliaio. Le competizioni sono dunque in grandissima misura frequentate da dilettanti, cioè da persone che praticano lo sport automobilistico per passione.
Le vetture da competizione sono suddivise in categorie in base alla cilindrata del motore (espressa in centimetri cubi) e al tipo di carrozzeria. Si distinguono tre categorie principali: le Formula, denominate anche 'monoposto' perché hanno un solo posto di guida, che sono progettate esclusivamente per le corse e hanno le ruote non protette dalla carrozzeria; le Sport-prototipo che, a differenza delle Formula, hanno le ruote coperte dalla carrozzeria e sono impiegate nelle gare di durata; il Turismo speciale, la categoria più diffusa nel mondo, che identifica le automobili di serie modificate e potenziate per la competizione.
Una categoria a parte è il kart, una monoposto in miniatura, priva di carrozzeria ed equipaggiata con un motore di piccola cilindrata, con la quale si può gareggiare già all'età di 8 anni; rappresenta una scuola fondamentale per chi intende intraprendere la carriera di pilota.
La categoria più famosa e prestigiosa è la Formula 1 (F1), considerata la massima espressione dello sport delle quattro ruote. Dal 1950 è istituito il Campionato del mondo di F1: la prima edizione fu vinta dall'italiano Giuseppe Farina, su Alfa Romeo. La F1, per gli ingenti investimenti economici che richiede, è un'attività che soltanto le grandi industrie automobilistiche possono permettersi. Gli elevati costi sono tuttavia compensati dall'enorme popolarità di cui la F1 gode: grazie alla televisione, infatti, ogni Gran premio è visto da oltre un miliardo e mezzo di persone. La Ferrari è l'unica scuderia (vale a dire squadra) che ha preso parte a tutte le edizioni del Campionato di F1: ha conquistato molte volte il titolo per piloti e quello riservato ai costruttori e ha vinto più Gran premi di qualsiasi altra casa automobilistica.
L'origine dell'automobilismo sportivo risale alla fine dell'Ottocento e coincide con la nascita dei primi veicoli a motore. La paternità del primo veicolo a motore, del 1885, è attribuita al tedesco Karl Benz. Nel 1895 fu disputata la prima vera corsa automobilistica della storia, la Parigi-Bordeaux-Parigi. Nel secondo decennio del Novecento le corse si trasferirono dai tracciati ricavati da strade cittadine, oppure di campagna, agli autodromi, che erano più sicuri per i piloti e soprattutto per il pubblico. Una competizione particolare è stata la Mille miglia, che si è disputata dal 1927 al 1940 e nuovamente dal 1947 al 1957. Il percorso stradale di 1.600 km, equivalenti appunto a 1.000 miglia, si snodava da Brescia a Roma e ritorno. Nel decennio successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, i costruttori di automobili hanno iniziato a intravedere nelle corse una parte integrante delle proprie strategie industriali: erano gli anni del fenomeno noto come motorizzazione di massa. I successi che influivano positivamente sulle vendite hanno iniziato a delineare le caratteristiche dello sport automobilistico professionistico moderno, nel quale interessi sportivi e commerciali si intrecciano. L'avvento delle sponsorizzazioni, ma soprattutto la grande diffusione della televisione come mezzo di comunicazione globale hanno avuto una parte determinante nella crescita di popolarità delle corse automobilistiche, in particolare della F1.
Il più grande pilota di tutti i tempi è considerato il mantovano Tazio Nuvolari che ha rappresentano l'immagine del corridore automobilistico coraggioso e indomito, capace di epiche vittorie contro avversari al volante di vetture più potenti. Negli anni Cinquanta, con l'avvento della Formula 1, il migliore è stato l'argentino Juan Manuel Fangio, che ha vinto quasi metà dei Gran premi cui ha partecipato. Il record di 5 Campionati del Mondo vinti da Fangio è stato battuto dal tedesco Michael Schumacher, certamente il più grande fuoriclasse nella storia della F1: 7 titoli, 5 dei quali ottenuti dal 2000 al 2004 con la Ferrari. Prima dell'inizio dell''era Schumacher', la F1 ha goduto delle sfide tra due autentici assi del volante: il francese Alain Prost, campione nel 1985, 1986, 1989, 1993, e il brasiliano Ayrton Senna, che ha conquistato tre titoli nel 1988, 1990 e 1991. L'austriaco Jochen Rindt è l'unico cui è stato assegnato il titolo di Campione di F1 dopo la morte, nel 1970. Tra i piloti capaci di affermarsi con qualsiasi vettura e in qualunque genere di competizione vanno ricordati l'italo-americano Mario Andretti, Campione di F1 nel 1978, vincitore della 500 miglia di Indianapolis e di molte gare per vetture Sport-prototipo, e il belga Jacky Ickx, i cui successi spaziano dalla F1 (otto vittorie), alle corse di durata (sei successi nella 24 ore di Le Mans), ai rallies.
Le monoposto di Formula 1 sono le automobili da corsa più veloci e anche più sicure. Possono raggiungere una velocità massima superiore a 370 km orari e sono in grado di resistere a urti frontali e laterali molto violenti. I componenti principali sono la scocca, il motore, il cambio, le sospensioni, l'impianto frenante, le appendici aerodinamiche, i pneumatici. Il peso minimo di una F1 è fissato per regolamento in 605 kg. La scocca, detta anche telaio, è realizzata in carbonio, un materiale che assicura la massima resistenza con un basso peso. Il motore ha una cilindrata di 3.000 cm3 (nel 2006 è prevista la riduzione a 2.400 cm3) e sviluppa una potenza di oltre 850 cavalli. È collocato dietro il pilota ed è abbinato a un cambio elettronico che trasmette la potenza alle ruote posteriori. Le sospensioni anteriori e posteriori stabiliscono il collegamento tra la scocca e le ruote, garantendo la stabilità della vettura in curva. Nelle F1 moderne giocano un ruolo determinante le appendici aerodinamiche: spoiler anteriori, fiancate laterali dette anche pance, cofano motore, alettone posteriore. Al contrario delle ali di un aeroplano, che debbono permettere al velivolo di decollare, le superfici alari delle F1 hanno la funzione di 'schiacciare' la vettura al suolo, assicurando velocità molto elevate in curva.