autospazio
autospazio sottospazio di uno spazio vettoriale V formato dal vettore nullo e da tutti gli autovettori associati a un determinato autovalore. Per esempio in R3, spazio vettoriale di dimensione 3 sui reali, la trasformazione definita dalla matrice
ha per polinomio caratteristico p(λ) = (2 − λ)2(1 − λ) le cui radici (autovalori) sono λ1 = 2, con molteplicità 2, e λ2 = 1. Gli autovettori corrispondenti all’autovalore λ1 sono tutti e soli i vettori v = [x y z] di R3 tali che A · v = 2 · v cioè tali che
e che quindi sono esprimibili nella forma [u t 0] con u, t ∈ R. Posti u = 1, t = 0 e u = 0, t = 1 si ottengono, rispettivamente, gli autovettori v1 = [1 0 0] e v2 = [0 1 0] che generano un sottospazio di dimensione 2 (il piano di equazione z = 0). Tutte le direzioni che giacciono sul piano z = 0 restano invariate nella trasformazione affine definita dalla matrice A.