autotraduzione
s. f. Traduzione di un testo orale o scritto da parte dello stesso autore del testo di origine.
• Distruzione confermata da un’esperienza particolare, quella dell’autotraduzione. (Jacqueline Risset, Manifesto, 3 maggio 2012, p. 10, Cultura) • eccolo lì, giacchetta striminzita e pantaloni troppo corti e larghi, quasi clowneschi, seduto su un divano verde, unico arredo scenico di quella sua casa di cui materializza la «pienezza», disegnando lo spazio con movimenti impediti da ostacoli immaginari. Borbotta, ricorda, si perde via stralunato nella sua solitudine, usando la lingua di chi ha sempre parlato il dialetto e ora si trova a dover comunicare in italiano in una sorta di costante autotraduzione, spesso ad alta voce. (Claudia Cannella, Corriere della sera, 6 febbraio 2014, p. 16) • Si tratta, come accennato, dell’autotraduzione di «Jefferson and/or Mussolini» che lo stesso [Ezra] Pound dà alle stampe a Venezia nel 1944, all’epoca della Repubblica sociale italiana, nel momento in cui il suo appoggio al regime mussoliniano si è fatto ancora più convinto e ancora più accentuata risulta la sua polemica antistatunitense. (Alessandro Zaccuri, Avvenire, 21 novembre 2015, p. 22, Agorà).
- Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. f. traduzione.
- Già attestato nella Stampa del 7 aprile 1972, p. 15, Cronache dei libri (Giovanni Bogliolo).