AVALLON
(lat. Aballo)
Città della Francia centrosettentrionale (dip. Yonne), A., l'Aballo della Tabula Peutingeriana, occupa un promontorio che domina la valle del Cousin. I duchi di Borgogna, nel Medioevo, vi costruirono un castello. Le mura della città medievale, che si estendevano a N del castello, conservano ancora sette delle ventuno torri originarie e alcune porte: a N il bastione della porta per Auxerre e le due torri rotonde della 'grande porta', una postierla che fu demolita nel 1768, e a O la 'porta nuova', datata 1720.L'edificio medievale più significativo di A. è chiesa di Saint-Lazare. Non si sa a quale epoca risalga esattamente il culto del santo ad Avallon. Una imago sancti Lazari aurea (non si può dire se contenesse o meno la reliquia della testa del santo) era venerata nella chiesa che il duca Ugo I di Borgogna donò a Cluny nel 1078. Questo edificio, situato all'interno del castello di A., era allora dedicato alla Vergine; soltanto nel 1116, in un privilegio pontificio che restituiva la chiesa al vescovo di Autun, compare il nome di Saint-Lazare, ancora associato a quello di Notre-Dame. In relazione allo svilupparsi del pellegrinaggio l'edificio fu oggetto di due ricostruzioni. La prima, che risale al periodo cluniacense, è contrassegnata da una consacrazione da parte di Pasquale II, nel 1106. Verso la metà del sec. 12° tale edificio venne a sua volta sostituito dalla chiesa attuale, concepita secondo un disegno più ambizioso. La nuova costruzione conservò, di quella del 1106, solamente le parti basse del capocroce.La chiesa è formata da un corpo longitudinale suddiviso in sei campate, un transetto non aggettante e un presbiterio costituito da un'abside e da due absidiole laterali. L'alzato, in due ordini, comprende grandi arcate e finestre alte, sostituite in alcune campate da un oculus; una cornice continua, fortemente aggettante, sottolinea la separazione fra le due zone sovrapposte. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, mentre la navata maggiore ha una volta leggermente cupoliforme. Tutti gli archi dell'edificio, salvo quelli delle finestre, sono a sesto acuto. I pilastri della navata centrale presentano un nucleo cruciforme cui si addossano quattro semicolonne; quelli delle navate laterali hanno una struttura più insolita: una colonna incassata su piatto semipilastro, fiancheggiato da colonnette che sostengono gli archi a muro. All'altezza della terza campata un brusco dislivello del suolo, più elevato verso O che nella zona del capocroce, comporta una variazione di tutti i livelli dell'alzato; a partire dalla stessa campata, il muro della navatella settentrionale subisce una deviazione che va accentuandosi fino alla facciata occidentale. Quest'ultima, fondata in asse obliquante rispetto a quello dell'edificio, per ragioni difficili da definire, appare nel complesso concepita tutta in modo asimmetrico, dato che solo sul lato nord è sormontata da una torre (rifatta nel sec. 17°).L'alzato della navata centrale di Saint-Lazare riprende la soluzione architettonica di quella di Vézelay, ricostruita a partire dal 1120, salvo alcune modifiche: proporzioni più ridotte e archi a sesto acuto. Alcuni dettagli delle modanature (le cornici di alcune finestre delle navate laterali, i pilastri ad angoli smussati) rivelano una certa conoscenza della prima architettura gotica dell'Ile-de-France; d'altra parte la volta sulla tribuna occidentale era a crociera archiacuta con costoloni modanati a tre tori. Infine, i capitelli della navata sono di tipo corinzio, ispirati a opere della Tarda Antichità, ben diversi dalle formule più 'classiche' dell'inizio del secolo. Come nella cattedrale di Langres o nella cappella di Saint-Michel nella chiesa della Madeleine di Vézelay (fra il 1145 e il 1151), anche in Saint-Lazare tendono a imporsi i capitelli con motivi vegetali.Al contrario, all'esterno dell'edificio domina la scultura figurata, con le superbe mensole del transetto e del capocroce e soprattutto i portali occidentali. Questi ultimi non sono pervenuti integralmente; il crollo della torre di facciata, nel 1633, comportò la distruzione del portale settentrionale. I due portali superstiti vennero a loro volta molto danneggiati durante la Rivoluzione: fu distrutta la lunetta centrale e furono mutilate le statue-colonna, che nel 1833-1835 vennero inoltre scalpellate e trasformate in colonne lisce; una sola, conservata nel campanile, venne salvata e, nel 1907, ricollocata nel portale centrale, in una posizione diversa da quella d'origine. Recentemente si sono trovati alcuni frammenti delle statue del portale nord, usati come materiale da costruzione quando venne riedificata la torre, nel 1635; nel corso dello stesso lavoro di indagine sono state liberate le mensole, decorate con figure, che sostengono la tribuna occidentale, già nascoste dall'organo. Grazie a una descrizione del 1482 e alle illustrazioni pubblicate da Plancher (1739), si può ancora ricostruire l'originario programma iconografico: nel portale centrale si trovava Cristo in maestà, con due angeli e i simboli degli evangelisti; sull'architrave erano rappresentati la Cena in casa di Simone e la Crocifissione. Il portale sud ha conservato il timpano con la Storia dei re Magi, la Risurrezione e la Discesa al limbo. Il portale nord era decorato con scene dell'Infanzia di Cristo, della Storia di Lazzaro e dell'Ingresso a Gerusalemme. Fra le statue-colonna si potevano identificare nel portale centrale l'angelo e la Vergine dell'annunciazione. Nelle modanature dell'archivolto si dispiegano le rappresentazioni dei Vegliardi dell'Apocalisse, dei Lavori agricoli nei vari mesi e dei Segni dello zodiaco. Con il portale di Vermenton e quello di Saint-Bénigne di Digione, il complesso di A. segna l'adozione in Borgogna delle statue-colonna della prima arte gotica. Tuttavia le fondamentali caratteristiche della scultura borgognona della seconda metà del sec. 12° sono la ricerca di intensità espressiva e l'esuberanza decorativa.La cappella di Saint-Pierre accanto alla chiesa di Saint-Lazare, sul lato sud, fungeva un tempo da chiesa parrocchiale. Costituita da due navate, fu fortemente rimaneggiata nell'ultimo scorcio del Medioevo.La chiesa di Saint-Martin-du-Bourg, priorato di Saint-Martin di Autun, fu trasformata in chiesa parrocchiale prima di essere sconsacrata. Tre campate occidentali della navata sono andate perdute; le superstiti riprendono la suddivisione dell'alzato in due zone sovrapposte, con volte a crociera, della Madeleine a Vézelay e del Saint-Lazare di Avallon. L'abside, d'altra parte, ha la volta costolonata come quella del coro, che, assai incurvata, presenta costoloni modanati a triplice toro. Quest'ultima è del medesimo tipo della volta che copre la tribuna occidentale della citata Madeleine, databile al sec. 12°, mentre certi aspetti della modanatura, in particolare di quella che circonda le finestre, suggeriscono confronti con il Saint-Lazare d'Avallon. L'edificio, pertanto, sembra costruito in due fasi non troppo distanziate.
Bibl.:
Fonti. - U. Plancher, Histoire générale et particulière de Bourgogne, I, Dijon 1739, pp. 515-516.
Letteratura critica. - A. de Charmasse, Enquête faite en 1482 touchant le chef de Saint-Lazare conservé à Avallon, Bulletin de la Société d'Etudes d'Avallon, 1865, pp. 72-73; V. Petit, Description des villes et campagnes du département de l'Yonne, II, Arrondissement d'Avallon, Auxerre 1870; C. Porée, Avallon. Eglise Saint-Lazare, CAF 74, 1907, pp. 3-10; F. Brunet, La statue du Prophète au portail de Saint-Lazare d'Avallon, Bulletin de la Société d'Etudes d'Avallon, 1951, pp. 119-122; M. Gosebruch, Die Portale von Saint-Lazare in Avallon und Saint-Bénigne in Dijon und der Anteil Burgunds an der Ausbildung des Figurenportals im XII. Jahrhundert, in Schülerfestschrift für Hans Jantzen, Berlin 1951, p. 2ss.; J. Vallery-Radot, L'iconographie et le style des trois portails de Saint-Lazare d'Avallon, GBA 52, 1958, pp. 23-34; id., Avallon. Eglise Saint-Lazare, CAF 116, 1958, pp. 302-317; A. Lapeyre, Dès façades occidentales de Saint-Denis et de Chartres aux portails de Laon, Paris 1960, pp. 109-112; R. Recht, Sculptures découvertes à Saint-Lazare d'Avallon, BMon 141, 1983, pp. 149-163; A. Stürmer, Der ehemalige Kollegiatskirche Saint-Lazare zu Avallon, Köln 1984.E. Vergnolle