AVALOS, Alfonso d', marchese di Pescara e del Vasto
Figlio primogenito di Iñigo (III) e Isabella d'Avalos, nacque nei primi anni del sec. XVII. Nel 1614 assunse i titoli di marchese di Pescara e marchese del Vasto. Nel 1616 andò alla corte di Madrid, dove rimase qualche tempo in qualità di paggio del principe Filippo. Sposò Geronima Doria, dei principi di Melfi, dalla quale non ebbe figli, sicché alla sua morte i suoi feudi passarono in eredità al più giovane fratello Diego, principe di Isernia.
Durante la rivolta napoletana del 1647, anche nei feudi dell'A. divampò l'insurrezione. Soltanto Vasto gli si mantenne fedele, mentre con particolare energia insorsero i cittadini di Serracapriola e di Lanciano, dove la sua signoria era estremamente impopolare. Con l'aiuto del governatore dell'Abruzzo, il maestro di campo Michele Pignatelli, l'A. riuscì a vincere la disperata resistenza dei ribelli.
Raggiunse quindi nell'ottobre del 1647 il piccolo esercito aristocratico, che si era radunato in Aversa agli ordini di Prospero Tuttavilla. Con questo partecipò a vari fatti d'arme, ad Avella, Baiano, Secondigliano, Caivano. Nel dicembre si recò ad Ischia, di cui era govematore, per proteggerla contro i colpi di mano delle navi francesi. Alla fine dell'anno si ritirò dapprima a Napoli, presso il viceré duca d'Arcos, poi rientrò nei suoi feudi; questi, però, al suo ritorno, si ribellarono nuovamente e l'A., intimorito, fuggi con la famiglia, dapprima a Pesaro, quindi a Roma, dove rimase sino a che la ribellione non fu completamente domata in tutto il Regno. Nel 1654 il viceré conte di Castrillo lo sospettò di proteggere alcuni banditi abruzzesi.
Morì il 23 maggio 1665.
Fonti e Bibl.: F. Capecelatro, Diario... delle cose avvenute nel reame di Napoli negli anni 1647-1650, a cura di A. Granito di Belmonte, I, Napoli 1850, pp. 112, 124, 154, 158 162; II, ibid. 1852, passim; III, ibid. 1854, p. 367; I. Fuidoro, Successi del governo dei conte d'Oñatte (1648-1653), a cura di A. Parente, Napoli 1932, pp. 11, 46, 54, 74, 87, 100, 163; A. Caracciolo di Torchiarolo, Sulla spettanza dei titoli di Marchese di Pescara e Vasto, in Rivista araldica, L(1952), p. 153.