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AVANCORPO

Enciclopedia Italiana (1930)
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AVANCORPO (fr. avant-corps; sp. avance; ted. Vorkörper; ingl. avant-corps)


Così si chiama in architettura ogni massa che sia in risalto sull'allineamento prospettico d'un edificio. Esso non si riferisce quindi quasi mai alla decorazione; deve anzi risultare in pianta. Gli avancorpi tendono a rompere la monotonia dei prospetti, suscitandovi effetti d'ombre e di movimento. Se ne possono avere di diverse specie secondo la funzione che debbono assolvere: l'avancorpo centrale, non di rado conformato a pronao, serve a dare risalto all'entrata principale; gli avancorpi d'angolo, posti all'estremita delle facciate, conferiscono a esse senso di solidità e sottolineano la simmetria.

Nell'antichità classica l'avancorpo non fu frequente. Ma l'anfiteatro di Pola ce ne offre dei significativi esempî, disposti in corrispondenza delle quattro entrate sugli assi dell'arena. Nell'architettura medievale, così mossa e diversa, l'avancorpo assunse una parte notevole: cosi nello stile arabo-normanno (la Zisa a Palermo), nel romanico (i protiri, specialmente se sormontati da loggetta o da campanili), nel gotico (i grandi campanili in centro di facciata nello stile tedesco).

Il Quattrocento, che pure amò le superficie piane e gli schemi semplici, vide nel prospetto del palazzo ducale d'Urbino usati insieme l'avancorpo centrale, a quattro arcate, e gli avancorpi laterali (i torrioni rotondi). Il Cinquecento, desideroso di plasticità e di chiaroscuro, adoperò ambedue le forme d' avancorpo, delle quali sono esempî romani la facciata della villa di papa Giulio (Vignola e Ammannati) per il tipo centrale, la Farnesina di B. Peruzzi per il tipo gemino-laterale. L'eccezione divenne regola nel Seicento, quando l'avancorpo acquistò nuovi aspetti e nuovo movimento per mezzo delle linee curve. Nel tardo Settecento e nell'Ottocento, in genere nello stile neoclassico, l'avancorpo, specialmente centrale, ebbe larga applicazione anche per l'immensità dei palazzi pubblici, reali e privati di quell'epoca. E anche negli edifici di carattere ufficiale l'uso ne è ancora frequentissimo.

Vedi anche
Filippo Juvarra Architetto (Messina 1678 - Madrid 1736). Allievo a Roma di C. Fontana, si occupò dapprima di architettura teatrale e di scenografia. Assunto al servizio di Vittorio Amedeo II, come primo architetto civile del re, fu molto attivo a Torino: facciata di S. Cristina e castello di Rivoli (1715); quartieri ... rococò arte Stile architettonico e decorativo, sorto in Francia verso il 1700 e in seguito diffuso in Europa (ca. 1715-60). Rappresenta una fase evolutiva del barocco, in cui l’imponente plasticismo architettonico viene superato nell’aspetto decorativo, caratterizzato da leggerezza compositiva e luminosità ... Sisto V papa Felice Peretti (Grottammare 1520 o 1521 - Roma 1590), di umile famiglia, originaria di Montalto Marche, entrò (1534) nell'ordine dei minori conventuali. Addottoratosi in teologia a Fermo nel 1548, fu predicatore e teologo nel suo ordine. A Roma nel 1552, conobbe Michele Ghislieri, il futuro Pio V, che ... ordine cistercense Ordine monastico originato verso la fine dell’11° sec. dal distacco dall’ordine cluniacense di una corrente rigorista. L’iniziatore fu Roberto di Molesme, che nel 1098 fondò a Citeaux (Cistercium) un nuovo monastero dove furono ristabiliti gli antichi precetti. Ma la storia vera dell’ordine cominciò ...
Tag
  • ANTICHITÀ CLASSICA
  • NEOCLASSICO
  • CINQUECENTO
  • PALERMO
  • PRONAO
Vocabolario
avancòrpo
avancorpo avancòrpo s. m. [dal fr. avant-corps]. – Parte di un edificio che sporge da una facciata in modo da costituirne un risalto di sensibile aggetto.
risalto¹
risalto1 risalto1 s. m. [der. di risaltare]. – 1. Sporgenza, aggetto: il r. della cornice, del fregio; l’architrave ha un forte r. sulla facciata; r. di roccia, breve ripiano, gradino su una parete rocciosa verticale o molto ripida. In...
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