avanzare
. E usato sia come verbo intransitivo che come verbo transitivo. Elencheremo prima le accezioni che ha in D. quando è usato intransitivamente. Vale " progredire ", in If XI 108 Da queste due [natura e arte]... / convene / prender sua vita e avanzar la gente; " essere superiore ": lascia dir li stolti / che quel di Lemosì credon ch'avanzi (Pg XXVI 120). Nel senso di " aumentare ", " accrescersi ", compare in Pd XVIII 60 l'uom di giorno in giorno / s'accorge che la sua virtute avanza, e in Rime XCI 4 però che 'l suo valor sì pur avanza.
Ha il senso di " progredire " sulla via della salvazione, e quindi di " guadagnare ", in Pg III 145 ché qui per quei di là molto s'avanza.
Col significato estensivo di " sporgere " è usato in Pg XII 24 vid'io lì... / quanto per via di fuor del monte avanza. Intransitivamente è costruito anche nell'occorrenza di If XXII 128 l'ali al sospetto / non potero avanzar: la velocità del volo di Alichino non avanzò quella che la paura dava a Ciampolo (cfr. il latino praecurrere alicui).
Più di frequente il verbo è usato transitivamente. Significa " far progredire " (cfr. Chiaro Io voglio star 10, Lo pensamento 8) in Pg IX 91 Ed ella i passi vostri in bene avanzi; in senso figurato, " favorire ", " avvantaggiare ": L'onrata nominanza / che di lor suona sù ne la tua vita, / grazïa acquista in ciel che sì li avanza (If IV 78); e veramente fui figliuol de l'orsa, / cupido sì per avanzar li orsatti, / che sù l'avere e qui me misi in borsa (XIX 71).
Vale " superare " (cfr. Iacopo da Lentini Diamante né smiraldo 9, Bonagiunta Voi ch'avete 4, Percivalle Doria Come lo giorno 19; Chiaro Chiunque altrui 45, La gioia e l'alegranza 7, Per la grande abondanza 18) in If XXV 12 Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi / d'incenerarti sì che più non duri, / poi che 'n mal fare il seme tuo avanzi?, in Rime dubbie XXIX 13 sì che 'l voler del core ogni altro avanza, e ancora in Fiore LXXXVII 3, XCIX 4; con l'accezione più specifica di " superare in velocità ": si move il ciel che tutti li altri avanza (Pd XIII 24).
Nell'accezione di " mandare fra la gente ", " divulgare ": Canzone, io so che tu girai parlando / a donne assai, quand'io t'avrò avanzata (Vn XIX 13 58).
Il verbo appare come var. del Trivulziano 1080 in Pd II 2 d'avanzar in luogo d'ascoltar.