Vedi AVENCHES dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AVENCHES (Aventicumz)
La città moderna occupa il luogo dell'importante centro antico, citato da Tacito come capoluogo degli Elvezî (Hist., i, 69, Aventicum gentis caput). Era già decaduta nel basso Impero, come sappiamo da una notizia di Ammiano Marcellino (xv, 11, 12: Aventicum quidem civitatem sed non ignobilem quondam, ut aedificia semiruta nunc quoque demonstrant). A. aveva un tempio ed un teatro importanti situati alle due estremità di una vasta piazza monumentale, di cui ancora molto è da scoprire. Il tempio periptero con il colonnato esterno poggiato su uno zoccolo di arena conchifera era posto in una gran corte circondata di portici, sull'asse della quale era una via lastricata larga 12 m che finiva ai piedi di una scala connessa con l'edificio. Al centro della corte era un altare, le cui tracce sono ben visibili; sui lati della strada resti simmetrici fanno pensare all'esistenza di altri altari o edicole. Prima della costruzione del tempio dovevano esservi costruzioni più semplici delle quali sono stati scoperti resti. L'anfiteatro, che ha subìto varie fasi di costruzione e di distruzione, è datato alla seconda metà del I sec. a. C. Tutta la città era circondata da forti mura fiancheggiate da 63 torri, distanti 60 m fra loro.
Tra i frammenti plastici rinvenuti abbiamo statue e statuette di sileni, decorazioni dei templi, un bel gruppo di gladiatori in avorio, uno splendido busto aureo di Marco Aurelio ed un mosaico raffigurante una maschera tragica.
Bibl.: F. Stähelni, Aventicum, plan de la ville romaine, Avenches 1945; L. Bosset, in Bull. de l'Assoc. pro Aventico, XIV, 1943, pp. 7-42, tavv. I-X; P. Schazmann, Buste en or représentant l'empereur Marc-Aurèle, in Revue suisse d'art et d'archéologie, II, 1940, pp. 69-93, tavv. 25-36; P. Chessex, Avenches, Berna 1954.