AVERLA (lat. scient. Lanius L.; fr. pie-grièche; sp. pega reborda; ted. Würger; ingl. shrike)
Genere di uccelli della famiglia Laniidae (i cui limiti sono varî a seconda degli autori), dell'ordine Passeres o Passeracei, di varia dimensione che va da quella della lodola a quella del tordo. Caratteri: becco potente, fortemente uncinato e dentato sulla mandibola superiore, narici rotonde senza opercolo, ali mediocremente lunghe con la 1ª primaria molto piccola, coda ben graduata a ventaglio; forma spiccatamente allungata, snella, ma robusta; colorito vario, nei giovani e spesso nelle femmine, con linee ondulate tanto disopra, quanto disotto. Si posano sempre in vista sugli alberi; sono i veri rapaci tra i Passeracei; grandi predatori, carnivori, hanno l'abitudine d'infilzare la preda (insetti, e anche uccelletti) sulle spine tra i roveti o sui rami, lasciandovela lentamente morire; nel mangiarla la tengono, se non è troppo pesante, sollevata con un piede, e la fanno a pezzi col becco. Il nome di Lanius dato loro da Linneo significa "beccaio" o "squartatore" e corrisponde appunto alle loro abitudini. Il nido è a forma di tazza, e sta nei cespugli o sugli alberi ecc.; le uova sono bianche, lavate di fulviccio o verdastro, con macchie talora disposte in zone.
La specie tipica del genere è l'Averla maggiore, Lanius excubitor L. In gran parte estivi in Europa, i Laniidi sono uccelli del mondo antico e dell'Australia, poco rappresentati nella regione neartica, discretamente nella paleartica; se ne conoscono circa 250 specie più o meno ben distintamente distribuite in molti generi.
Le averle italiane si dividono in due gruppi: a) forme a colori poco variati grigi o bianchi, scarse tinte nere, sessi simili, giovani poco differenti, con le specie seguenti: Averla maggiore, L. e. excubitor L. (di passo regolare e invernale, piuttosto rara, nidifica parzialmente sulle Alpi); Averla cenerina, L. minor Gm. (di passo regolare ed estiva, comune da aprile a settembre, non uniformemente distribuita, nidifica) e qualche altra specie rara, delle quali due africane, l'Averla algerina, L. e. algeriensis Lesson (catturata una sola volta presso Firenze, 1892) e l'Averla meridionale, L. e. meridionalis Temm. (molto rara, catturata nel Nizzardo, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio), e due asiatiche: Averla di Homeyer, L. e. Homeyeri Cab. (sembra rara, circa 21 individui catturati) e Averla di Przewalski, L. e. Przmalskii (una sola cattura); b) forme a colori variati, bianco, nero e bruno-vivace, sessi differenti, femmine ben distinte dai giovani, tra le quali ricordiamo Averla piccola, Lanius collurio L. (di passo regolare ed estiva, abbondante soprattutto nella Valle Padana, nidifica), di cui il maschio adulto è distinto da ogni altro uccello italiano per cervice e nuca grigia, redini e regione auricolare nere, dorso castagno, e la femmina è bruno-rossiccia disopra e bianco-fulviccia disotto, a fasce brune; l'Averla capirossa, Lanius senator L., distinta (maschio adulto) per la cervice castagna, dorso nero, scapolari e groppone bianchi. È specie di doppio passo regolare ed estiva, comune soprattutto nelle parti meridionali e nelle Isole.