AVIANUS EVANDER (Aviānus Evānder)
Scultore e toreuta ateniese, della metà I sec. a. C.; chiamato ad Alessandria da M. Antonio, fu poi trasportato tra i prigionieri a Roma (Schol. Porphyr., in Overbeck, 2227), dove visse nella casa di M. Emilio Aviano, da prima come schiavo, poi come liberto (Cic., Ad fam., xiii, 2; 21; 27).
Orazio (Sat., i, 3, 90) lo ricorda come toreuta; Plinio (Nat. hist., xxxvi, 32) ci informa che, per incarico di Augusto, rifece la testa di Artemide della statua di Timoteo, che Augusto voleva porre nel tempio di Apollo sul Palatino. Da ciò si deduce che A. doveva possedere ottime qualità di copista. Infatti copia di opere più antiche deve anche ritenersi la rappresentazione di due baccanti e un Marsia che Cicerone (Ad Att., xiii, 27) acquistò per adornare una villa. Si ricorda della sua attività di toreuta anche un Trapezophòros.
Bibl.: J. Overbeck, Die antiken Schriftquellen, Lipsia 1868, 2227 e 2228; H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstl., I, Stoccarda 1889, 547; C. Robert, in Pauly-Wissowa, s. v., II, 1896, c. 2372 e s. v. Euandros, VI, c. 843; W. Amelung, in Röm. Mitt., XV, 1900, p. 199; M. Collignon, Hist. de la sc. gr., Parigi 1897, II, p. 611; P. Graindor, Athènes sous Auguste, Il Cairo 1927, pp. 208 e 229; G. Lippold, Die Plastik, in Handb. d. Arch., Monaco 1950, p. 381; J. M. C. Toynbee, SNotes on Artists in the Roman World, Bruxelles 1951, pp. 22 e 51.