aviazione
Lo sviluppo dell’a. commerciale, collegata al trasporto di passeggeri e merci, ebbe inizio nei primi anni Venti del Novecento con la costituzione di piccole imprese, o per iniziativa di piloti isolati, che impiegavano aerei del periodo bellico e offrivano un servizio occasionale. Gradualmente il trasporto aereo assunse una veste più razionale grazie all’industria aeronautica, che cominciò a produrre nuovi velivoli progettati per il trasporto commerciale. In questo stesso periodo furono fondate le principali compagnie aeree europee e statunitensi; dal 1929 in poi gli USA divennero il Paese con il maggiore volume di traffico nel mondo. Anche in Italia l’a. commerciale si sviluppò rapidamente, ma frammentandosi in diverse società. La rivoluzione venne dall’America nel 1935, con l’uscita del DC 3, bimotore, che cambiò il volto del trasporto aereo commerciale. Dalla fine della Seconda guerra mondiale le linee aeree si moltiplicarono, favorite anche dal dissesto dei porti e delle reti ferroviarie. La pressurizzazione dell’interno dei velivoli consentì di aumentare le quote di crociera, con guadagno di comfort per i passeggeri, velocità e risparmio di carburante. Il boom dell’a. civile ha impresso un mutamento al modo di viaggiare che è diventato strumento insostituibile di lavoro. Tali ragioni hanno richiesto alle industrie aeronautiche lo sviluppo di modelli di velivolo ottimizzati, per numero di posti e autonomia; da qui l’espansione della gamma dei tipi di aereo entro la quale le compagnie aeree possono scegliere. Dal dopoguerra il traffico aereo è in continuo aumento. Nel decennio 1980-89 l’indice dei passeggeri-km è cresciuto del 65% e quello delle merci-km dell’80%, nonostante il nuovo rallentamento manifestatosi nel 1988. L’incidenza del costo del carburante, la libera concorrenzialità tariffaria e nuove norme di natura ecologica hanno costretto le compagnie aeree a ristrutturare le proprie flotte per migliorare la redditività dei voli. Nel 1999 il numero di Paesi aderenti all’ICAO (International civil aviation organization) ha raggiunto le 185 unità, mentre ben 720 sono le linee aeree in servizio; i passeggeri trasportati sono stati 1558 milioni, mentre le merci trasportate sono state 28.200.000 t; le linee nordamericane, con il 36% del traffico mondiale, sono state superate da quelle europee, cui è toccato il 37% del traffico stesso. Negli anni Novanta si è avuto un incremento nel trasporto passeggeri del 40% e nel trasporto merci del 55%. Si è assistito, inoltre, a una progressiva liberalizzazione nel trasporto aereo che ha provocato una concorrenza sempre più aspra fra le compagnie, con conseguenti riduzioni di rotte e risparmio di personale. Tra il 2000 e il 2005, dopo una pausa seguita agli attentati terroristici dell’11 sett. 2001, si è confermato lo stesso trend sia rispetto al traffico totale dei servizi commerciali sia rispetto alla competizione fra le compagnie. Per quanto riguarda l’a. militare, il primo impiego militare dell’aeroplano e del dirigibile fu fatto dall’Italia in Libia durante la guerra (1911-12) contro la Turchia. Con l’applicazione di mitragliatrici fisse a bordo fu creata l’a. da caccia vera e propria, con scopi aggressivi. Con il progredire delle costruzioni aeronautiche e l’aumento delle capacità di trasporto, si configurò l’a. da bombardamento e si fece strada il concetto del dominio dell’aria con l’impiego in massa di aeroplani. Le possibilità operative dell’a. militare sono state potenziate dall’apparizione del radar, dall’avvento della bomba atomica, dalla costruzione di velivoli con propulsione a reazione, dotati di velocità di salita molto elevate, e dallo sviluppo tecnologico nel campo dell’avionica. A seguito delle esperienze belliche degli anni Novanta, l’a. militare si è affermata come la componente più importante delle forze armate impegnate in conflitti ad alta intensità. Le moderne a. militari includono anche una componente spaziale, ovvero i satelliti e i relativi sistemi di controllo, e sono i principali utenti delle tecnologie informatiche.