AVILA
Città della Spagna, capoluogo della prov. omonima, nella Vecchia Castiglia, situata a più di m. 1000 di altitudine in posizione dominante rispetto alla valle dell'Adaja.Di origine fenicia, A. divenne in seguito colonia romana e fu inclusa nella prov. della Lusitania. Dopo l'invasione saracena, avvenuta nel sec. 8°, la città fu occupata a fasi alterne dai cristiani e dai musulmani, prima di essere definitivamente riconquistata nel 1088 da Alfonso VI il Valoroso (1030-1109), re di Castiglia e di León; Raimondo di Borgogna, per ripopolare A. e la regione, vi fece trasferire gruppi di abitanti di Covaleda, Lara e di altri centri della Castiglia. La città acquistò fama a partire dall'inizio del sec. 14°, in quanto centro di intensi scambi commerciali e per la presenza delle comunità cristiana, musulmana ed ebraica. Il prestigio di A. in epoca medievale è testimoniato dai monumenti costruiti durante questo periodo di splendore, che si protrasse fino alla fine del 16° secolo.La città medievale, sorta su un terreno relativamente pianeggiante, fu edificata con l'intento di soddisfare esigenze di tipo militare; l'impianto, grosso modo rettangolare, risponde a un programma unitario, portato a termine verso il terzo quarto del 12° secolo. La cinta muraria è uno dei monumenti più importanti della città e costituisce l'esempio più antico e più completo di mura medievali della penisola iberica. Lunghe m. 2500, esse sono scandite da ottantotto torri di difesa semicircolari; imponenti edifici religiosi, protetti dalla cinta muraria, costituiscono parte integrante delle strutture difensive. Tra le otto porte, le più notevoli sono quelle di San Vicente e dell'Alcazar, che sono affiancate da torri cilindriche.La città conserva numerosi edifici religiosi. San Andrés, la cui parte più antica è costituita dal capocroce triabsidato, fu la prima chiesa di A. e segnò l'adozione, nella prima metà del sec. 12°, di uno stile romanico affine a quello di Segovia; nei capitelli si evidenziano invece rapporti con la scultura della seconda metà del 12° secolo. La chiesa di San Nicolas, consacrata nel 1198, è andata distrutta e scarse sono le vestigia di quella di San Isidoro. Uno dei monumenti più interessanti di A. è la chiesa dedicata al martire Vincenzo che, iniziata nei primi anni del sec. 12°, epoca a cui risalgono la cripta e una parte del capocroce, fu ripresa alla metà del secolo e proseguita fino all'inizio del successivo. L'edificio, a tre navate, presenta un transetto molto sporgente, absidi semicircolari scalari e, nella parte occidentale, un avancorpo tripartito dotato di due torri. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, mentre la navata centrale - caratterizzata in alzato da un notevole sviluppo del triforio - presenta volte ogivali, che contrastano con la cupola a nervature dell'incrocio. Nell'edificio, iniziato in stile romanico e ultimato con elementi gotici, la successione delle fasi artistiche e cronologiche è evidente soprattutto in facciata, nel magnifico portale la cui ricca decorazione si rifà all'arte borgognona; le figure degli apostoli, che non fanno totalmente corpo con le colonne, contribuiscono a provare la derivazione dall'ambito francese della prima arte gotica nella regione. Nel portico situato lungo il fianco meridionale, il gruppo dell'Annunciazione, databile poco dopo il 1200, è una delle ultime espressioni della scultura romanica alle soglie del Gotico. Nella chiesa di San Vicente è conservato l'importante monumento funebre dedicato ai martiri della città (fine del sec. 12°), costituito da un'arca in pietra, simile a una cassetta d'oreficeria, decorata con scene delle vite dei santi e altri soggetti, tra cui l'Epifania.La cattedrale di A. rappresenta uno stadio ulteriore nella diffusione del Gotico nella regione. L'edificio era in costruzione già nel 1181, ma la prima testimonianza certa risale al 1192, quando i beni del maestro d'opera Fruchel, tramite Alfonso VIII, vennero donati alla cattedrale. La parte più antica, il capocroce, presenta all'esterno andamento poligonale con sette lati ed è inglobato nella cinta muraria della città; le navate sono separate da pilastri cruciformi sui quali si impostano volte esapartite. Nella cattedrale, terminata nel sec. 14°, Lambert (1931) ha riconosciuto uno stile che, attraverso la mediazione borgognona, riconduce a modelli dell'Ile-de-France. Pertanto, oltre ai confronti con Vézelay, occorre sottolineare l'importanza, per questo monumento, delle esperienze cistercensi nella definizione delle forme più precoci dell'architettura gotica e, nello stesso tempo, l'origine romanica della facciata settentrionale (galleria, timpano e strombature). Il peso dell'eredità romanica nella prima arte gotica è evidente in modo particolare nei rilievi con l'Incoronazione della Vergine e il Giudizio universale. All'interno della cattedrale sono conservati la Vergine detta 'del chiostro' e numerosi monumenti funebri, paragonabili per stile, in particolare quello del vescovo Bernardo (m. nel 1292), a quelli di León e di Salamanca. A questi si aggiungono i più tardi monumenti funebri di Esteban Domingo e del vescovo Blasco (m. nel 1341) e, come esempio della scultura funeraria del Quattrocento, quello di Pedro de Valderrábano (m. nel 1465).Al sec. 15° appartiene la chiesa di Santo Tomás, iniziata nel 1482 e riccamente dotata dai Re Cattolici; alla fine dello stesso secolo e agli inizi del successivo sono databili i resti dell'antica chiesa del convento di San Francisco. La città di A. conserva inoltre vestigia di architettura civile gotica e di palazzi che preludono al Rinascimento, costruiti al tempo dei Re Cattolici: la casa di Gonzalo Dávila, l'antico palazzo vescovile, il palazzo del marchese de Velada o palazzo dei Verdugos.
Bibl.: E. Lambert, L'art gothique en Espagne aux XIIe et XIIIe siècles, Paris 1931, pp. 51-55; J. Gudiol Ricart, J.A. Gaya Nuño, Arquitectura y escultura románicas (Ars Hispaniae, 5), Madrid 1948, pp. 315-327; S. Alcolea, Avila monumental (Los Monumentos cardinales de España, 14), Madrid 1952; E.A. Gutkind, International History of City Development, III, Urban Development in Southern Europe: Spain and Portugal, New York 1967; M. Gómez Moreno, Catálogo monumental de la Provincia de Avila, a cura di A. de la Morena, T. Pérez Higuera, Avila 1983; J. Belmonte Díaz, La ciudad de Avila. Estudio histórico, Avila 19872; S. Andres Ordax, La España gótica, I, Castilla y León, Madrid 1989, pp. 481-482.