Teologo e poeta (Vienne, Delfinato, 450 circa - ivi 518 o, secondo altri autori, 525). Vescovo di Vienne (dal 490 circa), fu in relazione con il re burgundo Sigismondo che, convertito da A. al cattolicesimo, gli fu di grande aiuto nell'opera per l'eliminazione dell'arianesimo dallo stato burgundo, e per l'organizzazione in esso della Chiesa. Combatté, oltre l'arianesimo, il pelagianesimo e l'eresia di Eutiche (in due lettere che costituiscono insieme un piccolo trattato in prosa) e sostenne papa Simmaco durante lo scisma laurenziano. Dei suoi scritti ci restano i due poemetti in esametri De spiritualis historiae gestis (5 libri: i primi tre sul Genesi e l'Esodo, quasi un "Paradiso perduto", gli ultimi due sulla redenzione) e De consolatoria castitatis laude, alla sorella Fuscina, monaca; due omelie intere e numerosi frammenti di altre; 78 lettere, tutte di grande interesse storico e dottrinale (altre sono d'incerta attribuzione). Festa, 5 febbraio.