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avvallare

di Lucia Onder - Enciclopedia Dantesca (1970)
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avvallare

Lucia Onder

. È usato come intransitivo (e intransitivo pronominale) nel senso proprio di " scendere a valle, in basso ": in vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla (lf XXXIV 45), e in Or avvalliamo omai tra le grandi ombre (Pg VIII 43), cioè nella valletta dei principi (cfr. Guittone O cari frati 187 " laid'è di gran monte avallare / e nel valle afondare ", Tutto ch'eo poco 55 " non deggio temere / (tanto sono avallato) / di più basso cadere ").

Per estensione, con costrutto transitivo, vale " chinare ", " piegare ", in Pg XIII 63 l'uno il capo sopra l'altro avvalla, dove indica l'atto dei ciechi che a' perdoni appoggiano l'uno il capo sull'altro per suscitare compassione; e in XXVIII 57 volsesi... non altrimenti / che vergine che li occhi onesti avvalli, " inclinet ad terram " (Benvenuto), " cali giuso " (Buti).

In Pg VI 37 ha valore metaforico ed è riferito alla cima del giudizio divino che non s'avvalla, " non diminuisce " (Landino), " non si mitiga ", resta qual era prima, anche se il fuoco di amore dei sopravvissuti riesce a pagare in un punto il debito che gli espianti avrebbero pagato in lungo periodo di tempo.

Vocabolario
avvallare
avvallare v. tr. [der. di valle]. – 1. Propr., far scendere a valle, e per estens. mandare in giù, affondare. Quindi, nell’uso ant. o letter., abbassare, chinare: i baroni avvallarono i cappucci (M. Villani); E l’uno il capo sopra l’altro...
avvallaménto
avvallamento avvallaménto s. m. [der. di avvallare]. – Abbassamento del livello di un terreno: grandi a. provocati dalle frane. In geografia, depressione delle forme terrestri, non molto accentuata, comune nei paesaggi carsici e franosi....
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