avviamento
Il termine identifica il valore peculiare di un’azienda di successo, che non è direttamente identificabile con uno o più specifici elementi che la compongono. Esso si definisce come il maggior valore attribuibile a un’impresa rispetto alla somma dei valori dei singoli fattori produttivi utilizzati per il suo funzionamento. Tale differenza di valore è infatti una caratteristica della ‘buona gestione’ che distingue un’azienda avviata da una appena costituita: la prima ha la capacità di produrre reddito nel tempo, utilizzando il sistema organizzato di risorse che la distingue. L’a. è anche definito come una qualità particolare dell’azienda, riferita all’esistenza di un complesso organizzato di condizioni immateriali specifiche: per es, la capacità dell’imprenditore, l’esperienza accumulata, i buoni rapporti con clienti e fornitori, la serietà e la professionalità del personale, l’ubicazione, la conoscenza del settore nel quale opera.
Il valore dell’a. assume particolare rilevanza nei casi di cessione di un’azienda o di un suo ramo: in questi casi accade, infatti, che il valore complessivo rappresentato dal prezzo effettivo di cessione sia diverso dalla somma dei valori economici dei singoli elementi che compongono il patrimonio; l’a., allora, può essere positivo (goodwill) o negativo (badwill). Il valore dell’a. trova collocazione all’interno del bilancio dell’azienda se l’acquisto è avvenuto a titolo oneroso, perché in tal caso esiste una misura certa del valore per esso pagato, che andrà iscritto nell’attivo dello stato patrimoniale (art. 2426 c.c.). Considerato come costo di natura pluriennale, può essere ammortizzato (ovvero suddiviso in quote attribuite agli esercizi futuri, sulla base del contributo presumibilmente alto dell’a. nello svolgimento dell’attività aziendale). Vi sono tuttavia anche posizioni diverse. A livello internazionale prevale l’interpretazione secondo cui l’a. non perde il suo valore nel tempo, ma lo conserva, potendo anche aumentarlo. Secondo questa prospettiva, l’a. non andrebbe ammortizzato, ma assoggettato periodicamente a una verifica per misurare eventuali perdite di valore (➔ impairment test).
Nel caso di contratti di locazione a uso non abitativo, si prevede un valore legato all’a. di un’attività: si riconosce il diritto di prelazione per l’acquisto a favore del conduttore dell’immobile o il diritto a una indennità nel caso di cessazione del contratto di locazione non imputabile al conduttore. In quest’ultima circostanza si ipotizza, infatti, che il conduttore subisca un danno per il solo fatto di dover trasferire in sede diversa l’attività.