AVVICENDAMENTO (fr. assolement; sp. rotación de cultivos; ted. Fruchtfolge; ingl. rotation of crops)
Sotto la denominazione di avvicendamento, o rotazione, va intesa la pratica di far alternare o avvicendare su uno stesso appezzamento le distinte colture in uso in una determinata zona o plaga. Sino dai più remoti tempi l'uomo agricoltore non ha solamente procurato di coltivare in una medesima annata piante diverse e a scopi utilitarî distinti, ma ha anche intravisto la necessità e l'opportunità di dare alle colture una certa alternanza su uno stesso appezzamento o riquadro della sua terra. Constatato che la successione senza interruzione di un'unica pianta per più anni nel medesimo terreno porta a una diminuzione progressiva del prodotto, si ammise che la riduzione della vigoria e i bassi rendimenti fossero dovuti a fatti di stanchezza, nel senso che il suolo avesse bisogno, come gli animali, di ricorrenti tregue; e così si usava sospendere la coltura per lasciare la terra riposare uno o più anni tenendola, oppure no, nel frattempo periodicamente lavorata (cfr. Virg., Georg., I, v. 47 segg.).
Oggi invece la stanchezza del terreno trova la sua interpretazione in varie cause, che possono agire indipendentemente oppure simultaneamente: assorbimento preponderante d'uno o più principî nutritivi da parte di una pianta in confronto ad altre (principî che le radici non trovano sempre in condizioni di pronta assimilazione perché non si rendono solubili entro il suolo che lentamente e gradatamente); tossine o veleni escreti dal sistema radicale della specie e alla stessa specie nel procedere del tempo dannosi, laddove si decompongono o si disperdono nel periodo in cui il terreno è occupato da un'altra coltura; esaltazione dell'opera dannosa di parassiti vegetali o animali trovanti in una coltivazione continuata della stessa pianta sullo stesso substrato la possibilità di accrescersi numericamente o propagarsi.
Con l'impiego dei fertilizzanti chimici e con i lavori più profondi e più frequenti del terreno e con la lotta più energica e accurata contro i parassiti, il coltivatore moderno riesce in parte a evitare le conseguenze provocate dalle cause accennate, ma ciò nondimeno la rotazione rimane sempre uno dei capisaldi di una razionale agricoltura, in quanto una pianta debba trovare le condizioni più favorevoli lasciate dalla pianta precedente e lasciarne di altrettali per la coltura susseguente: il tutto armonicamente riferito a una concezione d'insieme, che consenta di dare in ogni caso al fattore economico la parte dominante.
L'avvicendamento può essere biennale, triennale, quadriennale oppure a più lungo ciclo o ruota di colture. In certe zone ad agricoltura al più alto grado d'intensificazione, si praticano persino due coltivazioni sullo stesso terreno in una sola annata.
Può dirsi che in un paese a circostanze ambientali così varie come l'Italia, ogni provincia, quasi ogni podere, abbia la sua propria rotazione legata a ragioni di tradizione, oppure in dipendenza di colture riconosciute più redditizie o meglio prestantisi alla natura del suolo o a contingenze speciali favorevoli.