avvocato
. Nel significato proprio di " uomo di legge " appare soltanto in Fiore CI 10. In quello estensivo di " difensore ", " protettore ", si legge in Pd X 119 Ne l'altra piccioletta luce ride / quello avvocato de' tempi cristiani / del cui latino Augustin si provide. Per l'identificazione del settimo spirito sapiente, della cui opera si valse s. Agostino, si possono fare soltanto delle ipotesi. L'opinione più diffusa, e forse la più attendibile, è che si tratti di Paolo Orosio (v.), autore, fra l'altro, degli Historiarum adversus Paganos libri VII, ove si trova l'espressione " christiana tempora " (VI 1; vedi anche VII 43), coincidenze che fanno orientare la maggioranza dei commentatori moderni, in particolare dopo le indagini del Toynbee, su questo autore, che d'altronde era già stato indicato, tra gli antichi, dal Buti e dal Daniello.
La maggioranza dei commentatori antichi (Lana, Pietro Alighieri, Chiose Vernon, Serravalle, Vellutello) propende per s. Ambrogio (v.); l'Ottimo e il Landino citano, oltre a s. Ambrogio, anche Paolo Orosio, senza avallare però né l'una né l'altra candidatura; mentre Benvenuto, pur citandoli ambedue,, è favorevole a s. Ambrogio. Altri autori proposti, tutti da studiosi più recenti, sono Mario Vittorino (Busnelli, Sapegno), Lattanzio (Fea, Andreoli, Bennassuti, Settembrini, Mancini, Boffito, Fassò), s. Paolino da Nola (Filomusi-Guelfi).
Bibl. - P. Toynbee, Researches,. Londra 1902, I 13-29; G. Busnelli, L'avvocato dei tempi cristiani, in " Civiltà catt. " I (1914); C. Fea, Nuova interpretazione di un verso di D. A., Roma 1829; A. Mancini, in " Giorn. d. " II (1894) 338-342; G. Boffito, S. Agostino ed Egidio Colonna, Firenze 1911; L. Fassò, Lett. dant. 1555; L. Filomusi-Guelfi, Paralipomeni danteschi, Città di Castello 1914, 141 ss.