LUNDEGARD, Axel
Scrittore svedese, nato a Sallerup il 17 dicembre 1861, morto a Stoccolma il 20 dicembre 1930. Fu in giovinezza un entusiasta seguace delle nuove idee letterarie e morali, predicate dal naturalismo (I gryningen, Nel crepuscolo, 1885), e collaborò poi con Victoria Benedictsson (Final, 1885; Den bergtagna, 1889, drammi; Modern, La madre, 1889, romanzo), e dopo il suicidio di lei ne pubblicò le opere (1900; e 1918-1920), e ne tracciò la biografia (3ª ed., 1928), evocandone anche nella propria opera l'immagine (Elsa Finne, romanzo, 1902). Sotto l'influenza di Heidenstam e Levertin, seguì in un secondo periodo il nuovo orientamento d'arte (Titania, 1892; Prometheus, 1893; Tannhäuser, 1895; Struensee, 1898-1900). Infine si volse al romanzo storico (Drottning Margareta, 1905-06; Drottning Filippa, 1907; Drottning Cilla, 1910), che aveva tentato già in giovinezza (La mouche, 1891). Interessanti sono gli scritti autobiografici: Några Strindbergminnen, Alcuni ricordi su Strindberg, 1900; Sett och känt (Ciò che ho visto e conosciuto), 1925.